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Consiglio comunale aperto, lezione di civiltà dai cittadini

Redazione

Consiglio comunale aperto, lezione di civiltà dai cittadini

Mer, 13/04/2011 - 09:11

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Erano necessari pass per accedere alla seduta consiliare aperta tenutasi ieri sera nell’aula consiliare di Palazzo del Carmine, dopo la decisione assunta dalla conferenza dei capigruppo di spostare per motivi di sicurezza la seduta stessa dal centro culturale Abbate (improvvisamente dichiarato, nei giorni scorsi, non a norma dopo ben tre inaugurazioni e centinaia di manifestazioni ospitate) alla sua sede naturale di Palazzo del Carmine.

Grande lo schieramento di forze dell’ordine, voluto dall’amministrazione comunale che temeva incidenti che non ci sono stati. Dopo qualche iniziale (ed ovvia) pacifica contestazione, dovuta al fatto che tutti i cittadini che si erano radunati davanti Palazzo del Carmine volevano partecipare alla seduta (e che dopo diverse insistenze sono stati comunque fatti entrare), e l’enorme ritardo con cui si sono avviati i lavori in aula, è stata la volta degli interventi, contraddistinti dalla grande lezione di civiltà che i cittadini hanno dato con i loro interventi mirati, equilibrati ed anche utili sotto il profilo dell’analisi del problema e della proposta delle soluzioni.

Ad aprire la seduta il consigliere Ritalba Mazzé, primo firmatario della richiesta di celebrazione di consiglio comunale aperto monotematico sulla Tarsu. Un atto di indirizzo è dunque stato proposto per chiedere al sindaco la revoca della delibera per l’aumento della Tarsu e di procedere ad una nuova delibera per l’utilizzo dei 2 milioni di euro accantonati dal consiglio comunale con l’approvazione del bilancio 2010, vincolati proprio per abbassare l’aliquota Tarsu.

Accuse varie sono state poi rivolte dal sindaco Campisi, nella relazione letta in aula, a soggetti diversi per la “cattiva gestione” della raccolta dei rifiuti solidi urbani nel capoluogo nisseno negli ultimi venti anni, con molti punti oscuri, già segnalati alla magistratura.

Sono poi intervenuti i rappresentanti del comitato spontaneo dei cittadini nato per discutere dell’aumento della Tarsu ma anche i rappresentanti dei comitati di quartiere, esponenti dei movimenti civici Ics e 5 Stelle e della politica.

Atto obbligatorio – è stato ribadito dai consiglieri di opposizione – la revoca in autotutela dell’aumento del 40% della Tarsu deciso lo scorso anno dalla giunta comunale, ritenuto “illegittimo” poiché la legge affida al consiglio comunale la competenza su questo tipo di atti e i cittadini potrebbero anche scegliere, se la giunta non dovesse annullare l’aumento, di non pagare avviando piuttosto azioni legali nei confronti dell’amministrazione stessa.

Dalla ex maggioranza di Campisi è stato agitato lo spettro del rischio, in caso di contenzioso, che i cittadini potrebbero anche perdere una causa di questo genere e che non bisogna dare per scontato che si vinca, citando un “principio di soccombenza” che porterebbe anche al pagamento delle spese legali.

Proposta la costituzione di una commissione consiliare speciale di studio temporanea per esaminare il regolamento della Tarsu comunale ed auspicata la veloce approvazione del regolamento per la ridefinizione delle tariffe per la raccolta dei rifiuti in relazione ad alcuni parametri che dovrebbero differenziare il costo per le famiglie nissene.

Votato infine l’atto di indirizzo proposto ed emendato, è stata anche messa ai voti la proposta della costituzione di una commissione consiliare speciale temporanea e la mozione per l’inserimento della stessa proposta nell’odg del prossimo consiglio comunale, primo firmatario il consigliere Giuseppe Firrone, sottoscritta dai consiglieri Licari, Scalia, Mazzé, Speciale, Favata, Tricoli, Turco, Fiaccabrino, Campisi, Bruzzaniti. La votazione, effettuata per appello nominale, ha dato esito favorevole, con 21 voti a favore e 2 contrari.

La commissione consiliare speciale temporanea di studio del regolamento del consiglio comunale, i cui componenti lavoreranno a titolo gratuito sul tema della Tarsu, dovrà studiare per trenta giorni gli aspetti fiscali ed esaminare per sei mesi gli aspetti tecnici del servizio, dall’abbattimento dei costi alla ricerca di soluzioni nel campo della raccolta differenziata. (rlv)

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