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Manifestazione contro mafia e per lavoro, presente anche Confartigianato

Redazione

Manifestazione contro mafia e per lavoro, presente anche Confartigianato

Mer, 09/03/2011 - 18:56

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Ci saranno anche gli edili aderenti all’Anaepa con a capo il presidente regionale Vincenzo Mirisola, gli artigiani pensionati guidati dal presidente provinciale dell’Anap Concetta Amico e i soci del circolo «Wojtyla» dell’Ancos-Confartigianato di Caltanissetta guidati dal presidente Giuseppe Di Francesco alla manifestazione contro la mafia e per il lavoro organizzata da Cgil, Cisl e Uil che si svolgerà sabato nel capoluogo nisseno. «Gli artigiani della provincia aderiranno al corteo – dice il presidente provinciale della Confartigianato, Tarcisio Beniamino Sberna – per manifestare la piena condivisione dei principi che hanno ispirato l’iniziativa, perché legalità e sviluppo corrono sullo stesso binario. E non c’è sviluppo economico e culturale in presenza della criminalità organizzata».
La presenza dell’Anaepa-Confartigianato (ci saranno anche il presidente provinciale Gaetano Favata e i componenti del direttivo) riveste particolare importanza per la grave crisi che attraversa il settore delle costruzioni, dove nell’ultimo anno si sono persi centinaia di posti di lavoro nel Nisseno. «Si tratta di una crisi senza precedenti – dice il presidente regionale, il nisseno Vincenzo Mirisola – che ha colpito l’intera filiera dell’edilizia ed alla quale le istituzioni devono trovare urgente rimedio».
«La Confartigianato – aggiunge il presidente provinciale Tarcisio Beniamino Sberna – auspica che l’istituzione della cosiddetta “Zona franca urbana”, prevista dalla legge 15 del 2008, ottenga i finanziamenti necessari per diventare operativa, in quanto i dati preoccupanti della disoccupazione nel Nisseno devono essere attenzionati al più presto, perché c’è il rischio che possano diventare terreno fertile per la criminalità per attingere quella manodopera giovanile costretta a delinquere per la mancanza di lavoro. Serve subito il supporto dei Governi nazionale e regionale per fare finanziare la “Zona franca”, in deroga alle disposizioni della Unione Europea, ed individuare la fiscalità di vantaggio necessaria per superare i tanti gap infrastrutturali ed economici che ci allontanano dalle altre regioni italiane».