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Abilitazione forense a Caltanissetta, il TAR sospende l’annullamento

Redazione

Abilitazione forense a Caltanissetta, il TAR sospende l’annullamento

Dom, 09/09/2012 - 00:40

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CALTANISSETTA – Con una decisione a sorpresa, il Tar Palermo (III sez.) ha sospeso, accogliendo la domanda cautelare dei ricorrenti, l’annullamento delle prove scritte dell’esame d’abilitazione forense, tenutosi a Caltanissetta, nel dicembre 2011.
Lo scorso 26 giugno, la Corte d’Appello di Caltanissetta ha pubblicato i risultati della prova scritta dell’esame d’abilitazione 2011. Su 208 candidati solo in 49 sono riusciti ad accedere alla successiva fase orale dell’esame, circa 40 compiti, infatti, sono stati annullati e i restanti ritenuti insufficienti.
Ed infatti, durante la correzione degli elaborati, la Commissione d’esami di Trento, chiamata a valutare i compiti nisseni, ha accusato i candidati – fornendo una motivazione che è sembrata sin da subito contraddittoria – di aver copiato il proprio compito da testi non consentiti e, in virtù di ciò, ne ha annullato la prova.
In particolare, dai verbali d’annullamento (che nei fatti sbarrano la strada verso l’abilitazione), si può leggere che i candidati avrebbero copiato degli stralci di sentenza e, in virtù di ciò, la prova è stata annullata per possesso «di materiale non autorizzato». In altre parole, secondo la Commissione di Trento, i futuri avvocati non avrebbero potuto utilizzare, per la stesura degli elaborati, delle decisive pronunzie giurisprudenziali.
Tale “giudizio”, però, è sembrato immediatamente contrastante con il Regio Decreto n.37/1934 che, espressamente, consente l’utilizzo durante la prova dei Codici «commentati con la giurisprudenza».
Dinnanzi a tale manifesta ingiustizia, alcuni candidati hanno deciso di presentare, lo scorso agosto, un ricorso al Tar Palermo chiedendo la sospensione degli effetti del giudizio di annullamento e, contestualmente, la correzione ex novo delle prove scritte.
Lo scorso 7 settembre, il ricorso è stato discusso in Camera di Consiglio della IIIª Sezione del Tar dai due difensori dei ricorrenti, gli avv.ti Francesco Stallone e Francesco Leone del foro di Palermo, e dall’Avvocatura dello Stato, in difesa del controinteressato Ministero della Giustizia.
Alla fine della discussione, il Collegio (formato da Federica Cabrini, Presidente FF, Pier Luigi Tomaiuoli, Referendario e Anna Pignataro, Referendario, Estensore) ha emesso l’ordinanza n. 566/2012 accogliendo le richieste formulate dai ricorrenti e ordinando che la Commissione d’esami di Trento, in nuova composizione, corregga nuovamente (entro 20 giorni) i compiti dei ricorrenti vittoriosi.
L’importanza della decisione di ieri viene spiegata dai due amministrativisti che hanno patrocinato il ricorso: «in materia di esami d’abilitazione, infatti, si è andata consolidando negli anni una granitica giurisprudenza contraria all’accoglimento di questo genere di ricorsi. Più volte, infatti, il Giudice Amministrativo ha dichiarato l’insindacabilità del giudizio espresso dalle Commissioni d’esame attribuendo, nei fatti, un illimitato potere discrezionale agli stessi commissari. Oggi, l’accoglimento delle nostre istanze –precisano gli avv.ti Leone e Stallone- segnano un’importante apertura giurisprudenziale volta, da un lato, a porre dei limiti alle valutazioni manifestamente contraddittorie e, dall’altro a  tutelare quei candidati che, pur rispettando le regole, si sono ritrovati esclusi dall’esame».
Ad oggi non si sa se il Ministero della Giustizia, attraverso l’Avvocatura dello Stato, presenterà appello al Consiglio di Giustizia Amministrativa avverso l’ordinanza emessa ieri dal Tar.
Di sicuro, in ossequio a quanto deciso dai giudici del Tribunale Amministrativo Regionale, la Commissione di Trento dovrà, entro 20 giorni, correggere nuovamente le prove e, in caso di valutazione positiva, i ricorrenti potranno finalmente accedere alla fase orale dell’esame e conseguire, se non ci saranno altri intoppi, l’agognata abilitazione professionale.

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