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Caltanissetta, Settimana Santa 2023: un ricco programma che risveglierà le emozioni del popolo

Marcella Sardo

Caltanissetta, Settimana Santa 2023: un ricco programma che risveglierà le emozioni del popolo

Ven, 17/03/2023 - 20:05

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Dal 2 al 9 aprile 2023 torneranno i riti della Settimana Santa a Caltanissetta. Fede, arte, storia, devozione e spettacolarizzazione delle emozioni saranno il fulcro di questa manifestazione che, sviluppata nelle vie del Centro Storico, racconterà, ancora una volta, la storia e la tradizione di un popolo intero.

Questa mattina, durante la conferenza stampa di presentazione della manifestazione, sono stati delineati tutti gli incontri culturali, mostre ed eventi di teatro e musica. Opportunità per riflettere sul significato della Pasqua, sulla Passione di Cristo ma anche sul Pathos vissuto, nella vita quotidiana, dai Nisseni che, più di 100 anni fa, concentravano la vita tra le loro case, in Centro Storico, e il loro lavoro, che si sviluppava attorno l’indotto delle miniere di zolfo.

Alla presentazione del ricco programma erano presenti tutti coloro che, a vario titolo, hanno collaborato o partecipato alla programmazione di questa grande macchina organizzativa per la quale sono stati stanziati, per la promozione e realizzazione, circa 150 mila euro.

Tra loro il Sindaco Roberto Gambino, l’assessora alla Cultura Marcella Natale, l’assessore al Centro Storico Ettore Garozzo, il Vicario Diocesano Padre Onofrio Castelli, la Soprintendente ai BBCC di Caltanissetta Daniela Vullo, la Presidente della SAC Giovanna Candura, il presidente dell’Associazione Real Maestranza Giuseppe Tumminelli, il Presidente dell’associazione Gesù Nazareno Salvatore Giammusso, il Capitano in carica della Real Maestranza Giuseppe Mangione e altri rappresentanti delle categorie della Real Maestranza, il Presidente della Pro Loco Caltanissetta Luca Miccichè, il Segretario dell’Associazione Piccoli Gruppi Sacri Luigi Fiocco, il Presidente dell’Associazione Giovedì Santo Arcangelo Giammusso, il Rettore del Santuario del Signore della Città Don Salvatore Tumminelli, la storica Rosanna Zaffuto, fotografi e e artisti che collaboreranno o esporranno le loro opere in mostre ed eventi correlati.

Un cittadino nisseno sa bene che sette giorni non bastano per comprendere il significato religioso e antropologico di questo maestoso evento diffuso. Lo sanno bene anche l’assessora alla Cultura del Comune di Caltanissetta Marcella Natale, la Diocesi di Caltanissetta e tutte le associazioni legate alla Settimana Santa o che promuovono il territorio. Ed è per questo che, con una sinergia d’intenti e d’obiettivo, tutte queste realità si sono impegnate per costruire insieme un ricco e variegato programma che possa interessare tutti. Dai laboratori creativi per bambini alle mostre artistiche per adulti, dagli spettacoli teatrali ai concerti di musica, dai momenti di preghiera alla scoperta della storia popolare, dalle tradizioni rituali molto apprezzate dai Nisseni alle iniziative pensate principalmente per i turisti o per chi, a distanza, vuole sentirsi “un po’ a casa” e vedere in streaming tutta la diretta della Settimana Santa.

Quest’anno veramente saranno accontentati proprio tutti anche chi, per diversi motivi, è lontano dalla sua città natale o non ha la possibilità di scendere in piazza a vivere in presenza tutti i riti. Questi ultimi potranno addolcire la nostalgia di casa guardando tutte le manifestazioni in diretta streaming sulle pagine Facebook de “Il Fatto Nisseno”, “Blog Sicilia” e “Riti Settimana Santa Caltanissetta (Sicily)”.

“Il Comune investe sulle nostre tradizioni religiose e culturali non soltanto con i contributi economici ma anche con l’impegno di far uscire al di fuori dei confini locali, l’eco di questa grande manifestazione che sviluppata in così tanti giorni e con eventi diversificati che la rendono assolutamente unica al mondo” ha commentato il Sindaco Roberto Gambino annunciando che a una delle processioni sarà presente anche il Presidente ARS e il Presidente della Fondazione Federico II. “Stiamo lavorando per far riconoscere alcuni momenti di questa grande manifestazione come Patrimonio Unesco e, al contempo, di farla entrare come una delle eccellenze del circuito museale delle Settimane Sante in Europa. Siamo fermamente convinti di avere un prezioso gioiello tra le nostre mani e vogliamo riuscire a mostrarlo anche al resto del mondo”.

E a invitare a non avere paura della “spettacolarizzazione delle emozioni” è intervenuto anche il vicario Diocesano Padre Onofrio Castelli che ha spiegato che “la settimana Santa è una manifestazione popolare e, in quanto tale, è una rappresentazione reale di ogni tipologia di ceto ed estrazione sociale. A muovere questa massa non è soltanto la curiosità ma un coinvolgimento emotivo di sensazioni e sentimenti. Un vissuto spirituale, intimo e personale, che mette in comunione le persone e spinge a difendere e conservare l’eredità che ci è stata consegnata. Il rituale, in questo contesto, unisce le persone facendole interagire proprio grazie a questa forma di comunicazione. La settimana Santa non deve essere percepita solo come l’evento che <<arriva e passa>> ma una manifestazione che lascia una grande traccia in chi la vive e ne viene toccato nell’anima”.

“A far funzionare la Settimana Santa – ha sottolineato l’assessore Garozzo – è la capacità di fare sistema in modo virtuoso. Una logica vincente che riporta i cittadini in centro storico”.

Ed è proprio tra le vecchie vie e i palazzi antichi che sfilano le processioni, i Maestri, il Clero, i Fogliamari, le Vare e le Varicedde. Uno spettacolare scenario che quest’anno verrà integrato con Santa Maria degli Angeli, teatro di una delle rappresentazioni dell’Atepa.

Questa, però, è la base di partenza che deve far protendere lo sguardo sempre verso l’esterno. Internazionalizzare e Destagionalizzare sono, ormai, due termini che non possono più essere ignorati ma che devono diventare il fulcro della promozione di tutta la manifestazione. Ed è questo l’obiettivo che si desidera raggiungere con la cartellonistica cartacea a Palermo e Catania ma soprattutto con i Totem all’aeroporto Fontanarossa di Catania. “Non è la prima volta che la SAC accoglie la Settimana Santa nissena tra i terminal e i suoi viaggiatori – ha concluso Giovanna Candura -. Già l’anno scorso abbiamo portato una Varicedda in quella che noi consideriamo la principale porta d’ingresso della nostra bella Regione. E’ stata una strategia vincente e quest’anno abbiamo voluto replicare anche con altri contenuti di tutta la Settimana Santa e le mostre correlate, come quella di Imago Christi”.

Caltanissetta è già pronta per questo passo ed è stata riconosciuta come una delle 18 città inserite nella Rete Europea per le Celebrazioni della Settimana Santa e della Pasqua (European network of Holy Week and Easter Celebrations) che annovera Italia, Spagna, Portogallo, Malta e Slovenia, il cui obiettivo è il riconoscimento da parte del Consiglio d’Europa dei riti legati alla Settimana Santa come Itinerario Culturale Europeo. Caltanissetta è al contempo il Comune capofila dell’associazione “Europassione per l’Italia” che promuove la salvaguardia, la valorizzazione e la promozione del teatro e dei riti della Settimana Santa, inclusi i patrimoni culturali materiali e immateriali connessi. Una tappa importante verso l’auspicato riconoscimento Unesco.

Inoltre, per implementare la collaborazione già proficua con la Spagna, Giovedì 6 aprile, alle ore 11:00, nella Sala Gialla di Palazzo del Carmine il sindaco Roberto Gambino, assessore Comunale alla Cultura Marcella Natale, il sovrintendente ai Beni Culturali Daniela Vullo e i presidenti delle Associazioni cittadine della Settimana Santa incontreranno don Javier Vidal Albarran, presidente della Junta Pro- Semana Santa en España di Valladolid, e don Antonio Bonet Salamanca, professore di Storia dell’arte e direttore della rivista nazionale spagnola “Pasos de Arte y Cultura”, i quali presenteranno un progetto per la creazione di un museo della Rete del “Museo Internacional de Semana Santa” a Caltanissetta.

“Non è facile fare una sintesi della Settimana Santa perché la ricchezza di questi gesti e delle giornate è molto densa. Va, però, sottolineato che noi siciliani abbiamo origini spagnole, luoghi nei quali è forte la spettacolarizzazione del dolore e della passione – ha concluso Rosanna Zaffuto Rovello -. Il nostro popolo ha sempre avvertito l’esigenza di mettere in comune ciò che sente e ha dentro, dando visibilità all’espressione delle proprie emozioni.

Il dolore dei minatori, la fatica delle categorie professionali, le difficoltà della vita quotidiana le rivediamo impresse nei volti di cartapesta sulle vare. Il bisogno di pace e di serenità viene ricercato nel Cristo benedicente che procede, lento, su una barca infiorata. Il lutto e l’asprezza della vita che, però, devono spingere a reagire uscendo dal buio di un sepolcro per cercare, con compassione l’abbraccio amorevole di un intero popolo si ritrova il Venerdì Santo.

Quando il Capitano della Real Maestranza solleva il Crocifisso e lo porta in processione rappresenta tutto il suo popolo. Un peso morale più che materiale percepito e condiviso da tutta la folla attorno.

E questi riti non devono essere considerati come una rappresentazione storica del passato fatta con figuranti in abiti eleganti ma una testimonianza della storia del nostro passato, una bella storia delle nostre tradizioni e religiosità.

Il programma nel dettaglio

Il percorso “Storia, arte e fede” parte a Palazzo Moncada prevede una serie di incontri: il 23 marzo, alle ore19:00, “La Passione di Gesù raccontata dal Canonico Pulci”, a cura di don Rino dello Spedale Alongi; il 28 marzo, alle ore 18:00, “I Biangardi nella scultura devozionale dell’Ottocento” con lo scultore Calogero Barba e l’architetto Daniela Vullo, soprintendente ai Beni culturali di Caltanissetta; il 31 marzo, alle ore 18:00, “Tornino i volti: tra pietà popolare e folklorizzazione”, a cura di don Massimo Naro. Si continua sabato 1 aprile, alle ore 20:00, al Teatro Rosso di San Secondo, con la proiezione del docufilm “U Cristu Truvatu”, con la regia di Tony Gangitano.

Giovedì 6 aprile alle ore 16:30 appuntamento alla Chiesa di Santa Flavia, a cura dell’Associazione Alchimia, per una passeggiata culturale intitolata “Passio picta”, condotta dall’architetto Giuseppe Giugno.

Non solo racconti orali e visivi ma anche una brochure che i visitatori potranno consultare con calma e attenzione. I testi, in questo caso, sono stati affidati alla competente e coinvolgente penna dell’esperta di storia locale Rosanna Zaffuto Rovello.

In collaborazione con il Museo Diocesano, il 27 aprile, alle ore 20:30, al Teatro Regina Margherita, “Conversazione tra parole e musica su Durer” con le storiche dell’arte Emanuela Pulvirenti e Aurelia Speziale, con la partecipazione del Conservatorio Statale di Musica “V. Bellini”.

Arti figurative

Particolarmente nutrita la sezione dedicata alle arti figurative in prestigiosi spazi espositivi.

Dal 18 marzo al 22 aprile, a Palazzo Moncada, sarà allestita la mostra di arte contemporanea. “La Scuola di Caltanissetta – Oltre lo spazio della Scrittura tra immagine e tecnologia”. Il progetto, elaborato dal gruppo per la nuova ala del palazzo, nasce dall’esigenza di far conoscere al territorio la significativa presenza di alcune figure che da anni promuovono mostre di ricerca e sperimentazione dei sette artisti siciliani che compongono quella che è conosciuta come la “Scuola di Caltanissetta”, attiva fin dagli anni Settanta. Calogero Barba, Lillo Giuliana, Michele Lambo, Giuseppina Riggi, Salvatore Salamone, Franco Spena, e Agostino Tulumello.

Dal 23 marzo, al Museo d’Arte Contemporanea, ex rifugio antiaereo, si terrà la mostra sulla Settimana Santa di Caltanissetta a cura del presidente della Proloco Luca Miccichè, che si occupa anche il sito www.lasettimanasantacl.it, e con la partecipazione di tutte le associazioni.

Dal 25 marzo al 13 aprile Palazzo Moncada ospiterà “Oltre la paura”, collettiva d’arte contemporanea di Anna Giannone, Alberto Antonio Foresta, Carlo Sillitti, Fausta Caldarella, Floriana Rampanti, Lorenzo Ciulla, Michelangelo Lacagnina, Venera Alaimo, Ivana Urso. Come un passaggio dalla sofferenza della Quaresima alla Risurrezione, le loro opere mostrano una strada fatta di emozioni nuove per costruire un futuro di armonia con il pianeta, superare la crisi pandemica e le minacce belliche. In occasione dell’inaugurazione sarà presentato il libro “Come fosse un fiore” di Anna Giannone, una raccolta di acquerelli dipinti dall’autrice ogni giorno, dal lockdown all’inizio della guerra in Ucraina. Infine dall’1 al 9 aprile, nella sala infopoint della Proloco, a Palazzo del Carmine, si potrà visitare la “Mostra dei Diorami Pasquali”, proposta dall’associazione presepisti nisseni.

Teatro

Non poteva mancare, in questo calendario, la rappresentazione teatrale dei riti pasquali.

Il 17 marzo, alle ore 20:30, nella Sala espositiva delle “Vare”, in via Napoleone Colajanni, si rappresenta la pièce “I maestri delle Vare, Francesco e Vincenzo Biangardi” con Salvina Fama e Mario Sorbello; il 28 marzo alle 20.30 al Teatro Regina Margherita sarà la volta di “A Vara Nova”, di Francesco Miceli, commedia musicale sacra, a cura del Teatro Stabile Nisseno, ancora un omaggio ai Biangardi e alla loro eredità; il 6 e l’8 aprile, a Palazzo Moncada, “Le vie della Passione”, di Antonello Capodici, percorso drammatizzato che consentirà “l’incontro” con personaggi nisseni storici legati alle processioni e ai riti della Settimana Santa. Sono previste quattro recite giornaliere, con gruppi di venticinque persone, alle ore: 17; 18:30; 20 e 21:30. Recitano: Liborio Natali, Alessandra Falci, Michele Privitera e lo stesso Antonello Capodici.

Musica

Intenso pure il programma musicale: il 17 marzo, nel Santuario Signore della Città, alle ore 19:15, Giovanna Caruana eseguirà “Il pianto di Maria”; il 18 marzo, nella chiesa di Sant’Agata, alle ore 20:00, concerto in onore di Gesù Nazareno con la corale polifonica “Rocco Chinnici”, il Joy’s chorus e la direzione del maestro Raimondo Capizzi della Giovane Orchestra Sicula; il 18 marzo, alle 20.30, nella Sala Espositiva delle “Vare”, il corpo bandistico “Sicilia in musica” eseguirà “Passione per la Passione”; il 26 marzo, alle ore 20, nella Cattedrale di Santa Maria La Nova, il concerto “Composizioni funebri per banda” con il corpo bandistico “S. Albicocco” e alcuni passi dedicati ai Caruso di miniera recitati dagli allievi di Aldo Rape’; il 31 marzo, nel Santuario Signore della Città, alle ore 19:15, “Fulget Crucis Mysterium”, con il corpo bandistico musicale “San Pio X”; il primo aprile, alle ore 18:30, nell’Atrio Palazzo del Carmine, la “Rassegna musicale di marce funebri”, con il corpo bandistico “Sicilia in Musica”.

La Settimana Santa per i più piccoli

Tramandare le tradizioni è un dovere che gli adulti devono fare ai bambini affinchè non si dimentichi la storia e il passato. Il compito, spesso affidato ai nonni e ai genitori, quest’anno sarà arricchito con appuntamenti dedicati ai più piccoli.

La Settimana Santa per i più piccoli

Il primo aprile, alle ore 10:00, a Palazzo Moncada (nei locali dell’ex ufficio tributi) si svolgerà il laboratorio “Tecniche della scultura nelle “Vare” processionali dei Biangardi”, tenuto dallo scultore Calogero Barba in collaborazione con Giuseppina Riggi.

Martedì 4 aprile, alle ore 10:30, nell’Aula Consiliare di Palazzo del Carmine, l’incontro “La Settimana Santa spiegata ai bambini” con la professoressa Laura Zurli, dirigente scolastico dell’IIS “S. Mottura”. Giovedì 6 aprile, alle ore 11:00, nella Cattedrale di Santa Maria La Nova, visita guidata alle “Varicedde” per i bambini.

Il Concorso per le scuole

Agli alunni delle Scuole Secondarie di Secondo Grado è inoltre riservato il Concorso fotografico “La Settimana Santa a Caltanissetta: il rapporto tra i giovani e le tradizioni popolari e religiose”, ideato da Attilio Scimone e proposto dall’Associazione culturale Fotonauti, con il patrocinio di Comune – Pro Loco di Caltanissetta. Il concorso intende indagare quale sia la visione dei giovani e il loro rapporto con i riti religiosi. Come vedono la Settimana Santa? Il linguaggio attraverso il quale si chiede ai ragazzi di rispondere a tale quesito è quello fotografico, il più vicino al loro mondo. I partecipanti dovranno produrre una serie fotografica, a colori o in bianco e nero, scattata durante la Settimana Santa ed avente come oggetto i riti devozionali, rivisitati secondo una propria visione personale artistica. Il reportage dovrà rappresentare, il più possibile, un viaggio compiuto tra gli antichi riti ma calato nella contemporaneità con cui le manifestazioni vengono oggi vissute e per la sua realizzazione potrà essere utilizzato qualsiasi tipo di fotocamera compresa quella degli smartphone; sarà, quindi, importante far emergere più il lato narrativo e creativo che non quello tecnico.

Riflessione, devozione e festa si fondono così in un abbraccio collettivo. Per una lunga Settimana, cui farà da corona un ricco ventaglio di iniziative, il cuore di Caltanissetta pulserà al ritmo di processioni, incontri, rappresentazioni, teatro e musica, “ladate” e liturgie antiche, ricapitolando una storia secolare il cui interesse culturale è più che mai attuale e riconosciuto in ambito globale.

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