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Italia Nostra: Caltanissetta esalta la sua spiccata vocazione per l’arte pasticcera

Redazione 2

Italia Nostra: Caltanissetta esalta la sua spiccata vocazione per l’arte pasticcera

Dom, 11/09/2022 - 14:39

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Leandro Janni, presidente di Italia Nostra Sicilia sottolinea la vocazione nissena per l’arte pasticcera.

“Battere il record di 5 metri per il cannolo più grande del mondo: la singolare sfida, autorizzata da Londra, avrà luogo a Caltanissetta, oggi 11 settembre 2022, grazie a Ristoworld Italia, con il patrocinio della Regione Siciliana e del Comune di Caltanissetta, con il coordinamento del pasticciere Lillo Defraia, Cavaliere della Repubblica Italiana, coadiuvato da Luigi Li Veli, esperto procedure Guinness.

Al calendario di eventi e a corollario del tentativo di record, saranno presenti cuochi e pasticcieri di diverse associazioni provenienti da tutta Italia.

Con il taglio del nastro, oggi, si dà il via al tentativo Guinness World Records, con la proclamazione “ufficiosa” alla presenza del delegato Guinness Robert Sherman e la distribuzione gratuita del dolce ai cittadini presenti. Madrina dell’evento Anna Martano, prefetto per la Sicilia dell’Accademia Italiana Gastronomia e Gastrosofia. Ospite d’onore, la delegazione dei militari appartenenti al Gruppo Volo Antisommergibile VP-9 della Marina USA e dei militari dell’Aeronautica USA (US Air Force) della base di Sigonella che, oggi, l’11 settembre, ricordano uno degli eventi che ha segnato la recente storia del mondo.

Nell’ambito della manifestazione è previsto anche il gemellaggio fra i militari di Sigonella e i Vigili del Fuoco di Caltanissetta.


Ma veniamo al cannolo o “cannolu”, dolce tipico siciliano, conosciuto e rinomato in tutto il mondo, un dolce dal sapore unico. I cannoli siciliani sono un vanto della nostra Isola, insieme alla cassata, alle cassatine, le iris, le paste di mandorla, sono tra i dolci più amati al mondo. Serviti nei ristoranti come dessert da gustare nel loro formato originale o in versione mignon, i cannoli siciliani incantano con le loro tipiche bolle e la luccicante crema di ricotta dalle vetrine delle pasticcerie. Calamitano l’attenzione lungo le strade delle cittadine siciliane o durante le manifestazioni, venduti come dolce street food da farcire al momento.

Come tutte le ricette regionali, anche per i cannoli siciliani esistono segreti e versioni che cambiano da città a città o da famiglia a famiglia: c’è chi sceglie di aggiungere cacao e Marsala all’impasto; altri, invece, usano aromatizzare la base anche con caffè o cannella. La crema di ricotta, invece, viene quasi sempre arricchita con pezzi di cioccolato e i cannoli finiti sono spesso guarniti con granella di pistacchi, scaglie di cioccolato o frutta candita. Ma la regola fondamentale è una: i cannoli vanno riempiti all’ultimo momento, per godere di tutta la loro croccantezza, in contrasto con la dolce morbidezza della ricotta.

Viene naturale pensare, dunque, che siano stati proprio i siciliani ad inventare ilo cannolo, ma in realtà non è così. Il cannolo è infatti un dolce di origini arabe. È necessario ricordare che sono innumerevoli le ricette e le tradizioni che i siciliani hanno scoperto e acquisito durante il periodo della dominazione araba. Molte parole del dialetto siciliano derivano proprio dall’arabo. Un’eredità quella che gli arabi hanno lasciato ai siciliani ricchissima, un’eredità ancora oggi assai pregnante. Ma come nasce il cannolo?

Diverse sono le leggende su questo tema. Una delle più note è legata alla città di Caltanissetta. Il nome “Caltanissetta” deriverebbe dall’arabo “Qal’at an-nisāh” – “Castello delle Donne”. Qualcuno ha ipotizzato che il Castello di Pietrarossa fosse un harem dell’emiro di Palermo, che relegava le sue mogli in un luogo sicuro e pressoché impenetrabile. A tal proposito, è nata la leggenda della nascita del cannolo siciliano: le donne, in attesa dello sposo, nell’inaccessibile castello, avrebbero inventato un dolce la cui scorza poteva resistere alle lunghe attese senza andare a male e che poteva essere riempito di ricotta freschissima non appena le vedette avessero avvistato il corteo dell’emiro. Nasce così il cannolo – che prende il nome dalle canne di fiume utilizzate per arrotolare la pasta e friggerla poi nello strutto.


Secondo un’altra ipotesi, sembra che la ricetta del cannolo con ripieno di ricotta sia molto più antica rispetto alla dominazione araba in Sicilia, una ricetta quindi che le donne degli harem conoscevano più che bene da moltissimo tempo, tramandata da generazione in generazione. Non qualcosa che nasce a Caltanissetta, quindi, ma una ricetta con cui già avevano grande dimestichezza. I sostenitori di questa ipotesi ricordano che dopo la dominazione araba, alcune donne degli harem si sono convertite al cristianesimo e sono diventate suore all’interno dei vari monasteri dell’isola. Alcune hanno fatto questa scelta di loro spontanea volontà, altre invece sono state costrette a diventare suore quando i cristiani hanno riconquistato la Sicilia. Quel che è certo è che hanno portato, all’interno dei monasteri, i loro saperi legati ad antiche ricette, tra cui anche quella del cannolo. Da lì, dai monasteri, il cannolo si è poi diffuso in ogni parte dell’Isola, diventando quello che è oggi, uno dei dolci in assoluto più famosi al mondo.

Sembra, anche, che il cannolo siciliano sia stato utilizzato in passato per dare vita ad un vero e proprio scherzo. La cialda del cannolo ha la forma di un rubinetto. Era quindi sufficiente far fuoriuscire la ricotta al posto dell’acqua per far nascere tantissime risate. Scherzi a parte, il cannolo è stato da sempre preparato in occasione delle festività carnevalesche, ma ormai questo suo ruolo, limitato al tempo del Carnevale, è stato del tutto superato. I cannoli siciliani sono sempre presenti nelle vetrine delle pasticcerie. E oggi, sono persino acquistabili direttamente online. E sono disponibili dei veri e propri kit per la preparazione dei cannoli, da utilizzare al momento, per garantire la peculiare croccantezza della cialda.

Tornando alla singolare sfida di oggi, 11 settembre 2022, al record del mondo, potremmo dire: “un cannolo come un cannone”. A Caltanissetta. La città comunque conferma, esalta, in modo eclatante, la sua spiccata vocazione per l’agroalimentare, per l’arte pasticcera.

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