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Caltanissetta, fra’ Vinicius: dall’altare di Sant’Agata a Sanremo per il Festival della canzone Cristiana

Marcella Sardo

Caltanissetta, fra’ Vinicius: dall’altare di Sant’Agata a Sanremo per il Festival della canzone Cristiana

Gio, 13/01/2022 - 11:09

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“Chi canta prega due volte” diceva sant’Agostino e questo invito è stato pienamente accolto da fra’ Vinicius. Il 26enne, originario del Brasile, dal 2018 stato “adottato” dalla comunità di Sant’Agata di Caltanissetta e dal 3 al 5 febbraio 2022 parteciperà al Festival della Canzone Cristiana organizzato nella città di Sanremo, regno incontrastato della musica italiana.

Un giovane appartenente alla Congregazione della Copiosa Redenzione che, come ha invitato il sacerdote missionario fondatore di questa realtà, ha scelto di servire Dio e dare testimonianza della vita consacrata”.

La partecipazione al concorso, ideato dal cantautore Fabrizio Venturi e svolto con il patrocinio del comune di Sanremo e della diocesi Ventimiglia-Sanremo, non nasconde nessuna aspirazione di gloria, ricerca di visibilità per essere lanciato in qualche talent televisivo o notato da un’importante etichetta musicale. Fra’ Vinicius è un giovane che ha messo al servizio di Dio e della chiesa il frutto del talento ricevuto.

Nato “dall’altra parte del mondo” da una famiglia cristiana cattolica praticante, Vinicius ha iniziato fin da piccolo ad appassionarsi alla musica e alla parola del Signore. A 6 anni ha iniziato a studiare la chitarra, attività che ha dovuto interrompere poco dopo dato che la sua insegnante si era trasferita in un’altra città. Ha proseguito come autodidatta approfittando di ogni opportunità per imparare meglio arpeggi, “giri di note” e affinare le sue doti naturali. In questo percorso ha anche imparato a suonare il pianoforte, abilità che mette a disposizione della comunità parrocchiale suonando durante le celebrazioni e le liturgie.

A 16 anni, durante un ritiro spirituale, ha capito che la sua missione, quella di Servire Dio, poteva diventare una vocazione da portare avanti per il resto della vita e, completati gli studi, ha scelto di dare seguito a quella che lui stesso ha definito “una grande amicizia con Dio”. Conclusi gli studi in seminario come prevede il suo ordine ha iniziato il tempo di noviziato, vivendo un anno a Caltanissetta, al termine del quale è rientrato in Brasile. Un periodo che doveva essere breve dato che lo attendevano gli studi al Seminario Diocesano del capoluogo siculo. A causa delle limitazioni dovute alla pandemia, però, questo intermezzo si è esteso fino a ottobre 2020.

Fra’ Vinicius è molto amato dalla comunità cittadina che lo stima e lo sprona a far emergere le sue potenzialità. Ed è stata proprio una fedele a suggerirgli di iscriversi al concorso canoro.

“Io non immaginavo di poter partecipare al Festival, anche perché non avevo alcuna canzone pronta. Era la metà di novembre e i termini di consegna erano fissati per il 15 dicembre 2021. Nonostante ciò mi sono immerso nella preghiera affidandomi completamente a Dio chiedendo di essere guidato verso una scelta. Ogni mia canzone è autobiografica e deriva da un’esperienza vera e profonda con il Signore. Anche questa volta è stato così e, nel giro di pochi giorni, ho scritto il testo e la melodia”.

Conclusa la prima fase, con la collaborazione del produttore musicale nisseno Corrado Sillitti che ha curato anche gli arrangiamenti, Fra’ Vinicius ha inciso la canzone e inviato la demo il 14 dicembre.

“Il risultato finale è stato notevolmente più bello rispetto all’idea originaria che avevo creato nella mia mente. Ma pensavo che quell’esperienza fosse conclusa già così. Solo dopo pochi giorni è stata comunicata la decisione della giuria che ha ufficializzato la mia ammissione al concorso. E’ stata una notizia meravigliosa e inaspettata che ho condiviso con gioia insieme a tutta la mia comunità, religiosa e laica”.

Fra’ Vinicius vede la musica come un canale per poter trasmettere la fede in Dio, un amplificatore del messaggio cristiano e un percorso preferenziale per arrivare al grande pubblico. Proprio per questo non voleva presentarsi al contest musicale come “individuo” ma come rappresentante della sua congregazione e scelta di vita. Sul palco dell’Auditorium di Villa Santa Clotilde-Opera Don Orione porterà la sua voce, il suo brano “Vale la pena” e la “Copiosa Redenzione”.

Al suo fianco, nella città dei fiori di Sanremo, ci saranno Joao, Higor e Gustavo, i frati della sua comunità, quelli con i quali condivide amicizia, fiducia e la quotidiana esperienza di vita consacrata.

“Prima di accogliere questa opportunità e accettare di partecipare alla selezione mi sono confrontato con padre Sergio Kalizak e con tutti i frati che condividono con me la vita qui nella parrocchia di Sant’Agata. Mi hanno incoraggiato a proseguire e lo stesso messaggio di approvazione è arrivato dal responsabile della nostra Congregazione. Inizialmente non ho voluto diffondere la notizia perché non pensavo di poter essere ammesso alla finale di Sanremo. Quando, però, ho saputo che il mio brano era stato selezionato ho parlato con il vescovo della Diocesi di Caltanissetta Mario Russotto. Il Monsignore ha apprezzato l’idea, mi ha dato la sua benedizione e incoraggiato a trasmettere la fede utilizzando questo mezzo così amato da tutte le generazioni”.

Sono 24 i concorrenti in gara in questa kermesse di musica cristiana che si svolgerà con orari differenti ma in parallelo con la 72esima edizione del Festival della Canzone Italiana condotta da Amadeus e in onda su RAI 1.

Insieme a Fra’ Vinicius partiranno per la cittadina ligure anche altri due siciliane. Si tratta di Letizia Centorbi (originaria di Canicattì ma residente a Delia) e Mariarosaria Finocchiaro di Paternò. Entrambe hanno 42 anni.

In palio il Festival ha predisposto un premio di partecipazione a tutti i concorrenti ai quali si aggiungeranno il premio della Canzone Cristiana Sanremo 2022; il premio speciale produzione discografica; il premio al migliore Interprete; alla migliore composizione; al miglior testo; il premio della Stampa; il premio Alberto Testa; il premio Giovanni Paolo II; il premio Roberto Bignoli.

Vincere non è un obiettivo che si sta ponendo Vinicius. Il Frate ci tiene a sottolineare che la sua affermazione non è dettata da un’aurea di buonismo o da un precetto cristiano. “Io scrivo e canto per trasmettere un messaggio di fede e offrire una testimonianza. Arrivare a far sentire, a tutti i presenti in sala e in diretta streaming su Radio Vaticano e Vatican News, che <<Vale la pena>> amare Dio ed essere degni di essere suoi figli per me è già una vittoria. Non importa chi porterà a casa il primo premio perché tutti e 24 i brani avranno lo stesso filo conduttore condividendo e moltiplicando la stessa testimonianza. “A Sanremo vinceremo tutti perché, seppur con melodie e parole differenti, promuoveremo lo stesso messaggio, cioè l’amore di Dio per i suoi figli”.

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