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Teatro oltre le frontiere: Cristiano Nocera e la sua vita dedicata all’arte

Redazione 2

Teatro oltre le frontiere: Cristiano Nocera e la sua vita dedicata all’arte

Lun, 11/01/2021 - 10:22

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Da Catania a Strasburgo ci sono 1815 chilometri collegati dal sottile e resistente filo dell’arte.

L’arte intesa come mezzo espressivo e metalinguaggio, l’arte come significante, strumento conoscitivo e di espressione del talento.

Per Cristiano Nocera, classe 1977, l’arte è il percorso incrociato quasi per caso poco più che ventenne e che lo ha portato, attraverso mille percorsi, a trasferirsi dalla Sicilia alla Francia, in terra d’Alsazia, nella città della sede transalpina del Parlamento Europeo.

“Ero uno studente di filosofia – racconta Nocera a 9colonne – poi ho cominciato a fare il giocoliere, il mimo, il clown, lavorando per strada prima di entrare in un teatro”.

Teatro a cui arriva spostandosi in diverse città d’Italia e incontrando registi che hanno contribuito alla sua maturazione artistica, come Antonio Latella e Luca Ronconi, ma anche partecipando attivamente all’occupazione del teatro Valle a Roma e del teatro Coppola a Catania.

All’impegno sul fronte italiano si affiancano, intanto, le prime esperienze francesi: è del 2009 la coproduzione Napoli Teatro Festival-Theatre de la Ville Paris. L’anno successivo nasce la compagnia Lavoro Nero Teatro che segna uno spartiacque professionale – ne è direttore artistico oltre che attore – ma anche la presa di coscienza del lavoro dell’artista nel contesto italiano.

Lavoro Nero Teatro è un manifesto programmatico di contestazione dello status quo: «La situazione culturale italiana si deteriorava, la mia situazione personale era incerta e in Francia c’erano maggiori prospettive di sviluppo, è stato un bene aver intrapreso questo percorso all’estero».

Un percorso che si è declinato in opere teatrali, progetti culturali, collaborazioni artistiche che hanno visto una inversione di tendenza rispetto ai primi tempi: “All’inizio gli spettacoli erano in italiano e li traducevamo in francese, ora li produciamo in Francia e cerchiamo di portarli in Italia”.

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