Cronaca

Caltanissetta, Rotary e Lions promuovono restauro lastre marmoree basamento statue di Valerio Villareale

Il Rotary Club di Caltanissetta, presieduto dall’architetto Anna Tiziana Amato Cotogno, e il Lions Club di Caltanissetta, presieduto dal notaio Alfredo Grasso, promuovono il restauro delle due lastre marmoree rinvenute dai tecnici del Comune nei locali dell’ex rifugio antiaereo della salita Matteotti e presentate alla città e alla stampa il 19 maggio 2015.

Si tratta delle lastre di marmo che rivestivano la parte frontale dei basamenti delle statue dei sovrani Ferdinando I e del figlio Francesco I di Borbone, realizzate dallo scultore Valerio Villareale nel 1828. Le due statue erano posizionate una, quella di Ferdinando I, in piazza Garibaldi, denominata allora piazza Ferdinandea, quella di Francesco I invece davanti alla chiesa di S. Agata al Collegio.

I due monumenti furono abbattuti durante i moti del 1848 ma vennero salvati i due basamenti, conservati nei locali del Collegio dei Gesuiti. Successivamente furono recuperate le lapidi dai due basamenti per essere custodite nelle sale dell’Ospizio di Beneficenza Umberto I; dopo questo intervento se ne persero le tracce fino ai giorni nostri.

Gli ultimi eventi di cronaca, che hanno visto il susseguirsi di episodi vandalici ai danni di statue di personaggi che sono venerati come simboli nazionali, ma che allo stesso tempo si sono macchiati di crimini coloniali e schiavisti, riportano alla nostra memoria i fatti nisseni di metà Ottocento. rendendo ancora più attuale l’operazione culturale in corso, volta al recupero non solo della memoria collettiva nissena ma anche alla restituzione alla pubblica fruizione di due interessanti manufatti artistici opera dell’artista Valerio Villareale.

Lo scultore neoclassico, nato a Palermo nel 1773 e nella stessa città deceduto nel 1854, si formò a Napoli e fu allievo di Canova a Roma. Lavorò per la corte borbonica curando alcune decorazioni all’interno della Reggia di Caserta. Tornato in Sicilia realizzò molte opere per la città di Palermo e per altri centri dell’Isola, compresa Caltanissetta, guadagnandosi la fama di “Canova siciliano”.

Compreso il valore culturale e artistico di questo intervento di restauro, il Comune di Caltanissetta si è impegnato a riservare una collocazione di massima visibilità alle opere, una volta restaurate, mentre la Soprintendenza BB.CC.AA. di Caltanissetta ha dato disponibilità dei locali dell’ex GIL per l’esecuzione del restauro che sarà eseguito dalla dott.ssa Belinda Giambra e , se possibile, sarà aperto al pubblico.

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