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Dda Caltanissetta, indagini eversione di destra: Digos Enna, altre armi scoperte in Francia

Redazione

Dda Caltanissetta, indagini eversione di destra: Digos Enna, altre armi scoperte in Francia

Gio, 05/12/2019 - 15:37

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Altre armi, nascoste in una casa in Francia sequestrate al presunto “addestratore” del gruppo filonazista scoperto nei giorni scorsi dalla Digos di Enna nell’ambito dell’inchiesta “ombre nere” sull’estremismo di destra. Le armi, sequestrate in alcuni immobili in territorio francese, erano nelle disponibilita’ di Pasquale Nucera, ex collaboratore di giustizia legato alla ‘ndrangheta noto come “Leon” e della sua convivente. Nucera e’ attualmente in custodia cautelare in carcere, disposta dal gip di Caltanissetta dopo la scoperta di altre armi nella sua abitazione in Italia. Nell’ultima operazione e’ stata decisiva la collaborazione con le autorita’ francesi.

La Dda di Caltanissetta che ha coordinato l’inchiesta Ombre nere, attraverso il giudice di collegamento francese dell’ambasciata, ha chiesto l’ordine europeo di indagine per l’esecuzione delle perquisizioni per gli immobili a Saint Dalmaz de Tende in Francia, individuati come riconducibili a Nucera dove sono stati sequestrati 8 fucili, 4 revolver, una carabina, una pistola semiautomatica, due valigette piene di munizioni di vario calibro. Il 29 novembre, quando era scattata l’operazione “ombre nere” nel portafogli di Nucera era stata trovata una carta di identita’ francese falsificata. Nucera conosciuto con il nome di “Leon”, ha ricoperto l’incarico di referente di Fn del ponente ligure e di Ventimiglia e organizzava nella sua abitazione a Dolceacque (Im), molto vicina al confine francese, riunioni con gli esponenti dell’estrema destra della zona. Al momento delle 19 persone persone identificate come appartenenti al gruppo filonazista, in carcere si trovano Nucera e Carlo Lo Monaco, arrestato per l’omicidio del padre avvenuto il 12 agosto a Piazza Armerina (En). Le indagini che hanno portato a scoprire il gruppo di estrema destra che puntava ad accreditarsi come partito con gli altri gruppi europei filonazisti era partita proprio da Lo Monaco che aveva sgozzato il padre in pieno giorno, all’interno di una macelleria e che nei suoi profili Facebook si definiva “camerata” e “pronto a morire”.

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