Salute

Depurazione, Federconsumatori: conto salato da 55 mln per Sicilia, Caltanissetta e provincia: la situazione più “grave”

Redazione

Depurazione, Federconsumatori: conto salato da 55 mln per Sicilia, Caltanissetta e provincia: la situazione più “grave”

Sab, 02/06/2018 - 13:20

Condividi su:

PALERMO La maxi multa imposta dalla Corte di giustizia Ue imposta all’Italia per il mancato adeguamento delle reti fognarie e dei depuratori nelle aree urbane pesera’ per circa 50-55 milioni di euro sulla Sicilia. A sottolinearlo Federconsumatori. Nella regione, infatti, solo il 17,5% dei 438 impianti di trattamento delle acque reflue urbane sono a norma, mentre gli altri sono privi di autorizzazione, con autorizzazione scaduta o hanno ricevuto un diniego allo scarico (dati del Report Controlli 2017 di Arpa Sicilia). Il 18% degli impianti non e’ attivo: realizzato, ma non connesso alla rete fognaria o in stato di by-pass. In Sicilia, secondo gli ultimi dati Istat aggiornati al 2015, ci sono 75 Comuni senza depurazione (12,9% della popolazione regionale e circa un quarto del totale nazionale).
L’Isola registra il peggiore dato nazionale relativo al tasso di depurazione, pari al 48,3%. L’importo della maxi multa ricadra’ sui responsabili del mancato adeguamento degli impianti, cioe’ enti locali e societa’ di gestione del Servizio idrico integrato, che non faranno altro che riversare tali costi sulle tariffe pagate dagli utenti. Federconsumatori torna a chiedere “cosa gli amministratori locali, regionali e nazionali stiano aspettando per superare questa situazione che costituisce un pericolo per le tasche dei cittadini consumatori ma anche per la salute pubblica”.

In provincia di Caltanissetta, ad esempio, l’impianto di Butera e’ pronto dal 2014 e non e’ mai entrato in funzione, la Guardia di finanza ha accertato il cattivo funzionamento di ben 27 depuratori su tutto il territorio nisseno, ha indagato ex dirigenti della Regione, funzionari dell’ex Ato, amministratori e manager di Caltaqua e la Procura ha riscontrato che i liquami che escono da alcuni degli impianti hanno una carica batterica superiore alla norma e finiscono in fiumi e torrenti, al punto tale da compromettere anche l’irrigazione delle campagne. “Il ministero dell’Ambiente – commenta Alfio La Rosa, presidente di Federconsumatori Sicilia – afferma che sono stati avviati 124 interventi in 74 agglomerati urbani non ancora a norma. In Sicilia, sono previsti nei 48 agglomerati 89 interventi, di cui 7 sono in corso, 79 da avviare, 3 ultimati. Il commissario unico del governo per gli impianti di depurazione Enrico Rolle, presente ieri a Palermo, ha promesso che gli investimenti saranno ultimati entro il 2022. Se avra’ ragione la Sicilia sara’ in regola con 22 anni di ritardo, e il conto di questo ritardo lo pagheranno i cittadini”.
Tra le situazioni piu’ urgenti da risolvere in Sicilia, oltre a quella di Caltanissetta, da tempo Federconsumatori ricorda quella di Agrigento: ripetuti malfunzionamenti, superamento dei parametri di legge sulla carica batterica degli scarichi e una diffida del 15 maggio 2018 fatta a Girgenti Acque dall’assemblea territoriale idrica. Rolle sta lavorando all’acquisizione dei progetti di Girgenti Acque per l’adeguamento e la costruzione dei depuratori in provincia di Agrigento ma, paradossalmente, sembrerebbe che in tutti i progetti (compartecipazione pubblico-privato) la quota privata sara’ garantita da Girgenti Acque, che in seguito spalmera’ il costo dell’investimento sulla bolletta degli utenti. (foto di repertorio)