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Mussomeli, La… nota di Totuccio Scannella e “La Commedia del Mascariamento”

Carmelo Barba

Mussomeli, La… nota di Totuccio Scannella e “La Commedia del Mascariamento”

Ven, 27/04/2018 - 07:30

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MUSSOMELI –  Il segretario del PD cittadino Totuccio Scannella, chiamato in causa dal sindaco Catania nell’intervista video del 7 aprile 2014, in risposta alla conferenza stampa di qualche giorno prima dell’opposizione, relativamente ad  una iniziale premessa su un argomento che riguarda gli impianti fotovoltaici, a cui , già il 19 Aprile scorso, hanno replicato al sindaco i rappresentanti della Energy Europe, ha fatto pervenire in redazione una sua nota dove testualmente si legge:

«A me una calcolatrice, a me una calcolatrice!» urlava un fedelissimo del sindaco di Mussomeli, davanti ad una mail aperta. Iniziato un principio di confusione, gli doleva parecchio la testa. Sudava sfidando il freddo di un pazzo giorno di aprile.   «Eccola» si premurò un altro amico mentre con gli occhi piccini rileggeva un articolo apparso su La Sicilia: “Solo chiacchiere da mascariamento” dichiarava il sindaco Giuseppe Catania, appena qualche giorno addietro, l’8 aprile del 2018. «Mascariamento? Ma che è Carnevale?» domandò stranito.    «Stai zitto, mi deconcentri!» lo rimproverò l’uomo mentre con le dita della mani sfiorava il naso intento a far di conto.    «Pare che stai facendo il bilancio della FIAT. Che c’è?».    «C’è che il sindaco ha dichiarato che la Energy Europe, quella Esco vincitrice del bando sulla Pubblica Illuminazione, corrisponde al comune un affitto annuo di circa 12-13.000 €, da meno di 5 anni. Viene a dire circa 60.000 € in tutto. Ma, a me, la cosa non torna».    «Come non torna? Ma se lo ha ripetuto almeno 3 volte negli ultimi 3 giorni?».    «Eh, no! La Energy Europe ha bonificato al comune 108.000 €, ho controllato i pagamenti. E in più, con gli impianti fotovoltaici, ha regalato un autoconsumo di 75.000 € alle strutture comunali, soldi che non abbiamo mai pagato nelle bollette. In meno di 5 anni, la somma supera le 180.000 €! Prova a fare 180 diviso 4,5 anni. A me le divisioni fanno venire la febbre, quanto fa?».    «Uh! Avevi un giusto presentimento, non fa 13.000 € come diceva il sindaco, ma fa 40.000 €!».   «Può essere mai, il triplo? O forse ha ripetuto 3 volte 13.000 € e in 3 giorni diversi, confidando di tirar le somme al quarto giorno?».   «Può essere. Una finezza, ma io non c’ero arrivato».   «E se prendiamo un’altra calcolatrice, che ne dici?».   «Ideona! Faccio subito!». Appena qualche secondo di euforia e poi si sentirono due scrosci di manate sulla fronte, una per cristiano. «Sempre uguale mi viene: 40.000 €! La Europe sta dando al comune 40.000 euro l’anno…» ripeteva mentre iniziava a scipparsi qualche capello dalla disperazione. «Non solo. Questa società ha sempre mandato via pec i conti, c’era solo da leggerli anziché fare gli indovini…». Si sentì un urlo di rabbia arrivare fino al Castello, fare un giro sul piazzale e ritornare dal padrone della voce. «Ma la colpa è loro: se mettono le comunicazioni in allegato, poi si deve cliccare sull’allegato, scaricare l’allegato, ci può essere un virus; è delicata la questione…». Tentò una giustificazione, magari legittima.   «Hai ragione. Perché mai dobbiamo leggere le loro pec? Meglio parlare a braccio, a sentimento. Sparare a pallettoni sul mucchio che qualcosa si porta via sempre».   «…».    Nel frattempo i capelli, rubati alla testa e distesi sul pavimento, raggiungevano l’altezza di un piccolo cumulo.   «Miih! Ma lo sai che questa società ha anche sistemato i tetti di diverse scuole e palestre di Mussomeli?».   «Piano con i ragguagli, sono debole di cuore! E quanto è costata al comune di Mussomeli la sistemazione dei tetti?».   «Niente. Lo hanno fatto gratuitamente».   «Senza soldi? Ma perché il sindaco non l’ha mai detto? Eppure, ogni tanto, fa qualche conferenza stampa».   «E, forse, lo dirà alla prossima!». Sembrava sincero.   «Già, è un’ipotesi. E il bando sulla Pubblica Illuminazione, com’è finito? La Regione ci aveva estromesso dalla graduatoria. Abbiamo fatto ricorso, vero?» pronunciò l’uomo, ad un tratto, cercando un argomento che provasse a dargli conforto.   «No, non abbiamo fatto ricorso. Lo hanno fatto quelli della Energy Europe, come parte lesa».   «Non abbiamo fatto ricorso?! E che abbiamo fatto?» disse alzando il tono della parlata.   «Abbiamo fatto notare alla Regione che, secondo noi, la Energy Europe aveva sbagliato nel fare il ricorso…».   «Cioè, fammi capire. Questi fanno un ricorso che avremmo dovuto fare noi per l’illuminazione nuova del paese… e noi comunichiamo alla Regione che stanno sbagliando nel fare il ricorso?! Ma da che parte stiamo? Almeno la Svizzera restava neutrale! Quindi ci siamo tirati la zappa sui piedi?».   «E magari il trattore… Forse lo abbiamo fatto perché il paese, col vecchio impianto d’illuminazione, è più suggestivo…».   «Può essere. Senti che facciamo, intanto mi scarico tutte queste pec che ci hanno inviato. Se la Europe ha vinto un bando con la migliore offerta e ora la criticano, figurati quelli che sono arrivati dietro in graduatoria cosa avevano offerto al comune…».   «Quattro caponate e un torrone? E vediamole queste altre società in graduatoria. Così, per curiosità. Tanto sto capendo che  è facile scaricare gli allegati».   «Ma chi è questo Ing. Canalella Francesco che rappresentava la ditta che è arrivata terza??? Non dirmi che è proprio Lui???».   I due si fissarono negli occhi, quasi a voler cercare una confidenza o cogliere una speranza.   «La sai una cosa?».   «Cosa?».   «Speriamo che queste 180.000 € siano almeno servite a qualcosa; chissà se abbiamo impegnato bene queste entrate e questi risparmi, anche se ignoravamo le vere cifre. Di certo oggi, senza la Energy Europe, avremmo incassato niente. Prova a fare niente diviso 4,5 anni, quanto fa?».   «Fa sempre zero…» sentenziò dopo aver aspettato il risultato della macchinetta.   «Già, fa sempre zero. Qui, non si sbagliava, la divisione era più semplice. E forse era meglio l’alternativa zero, ricevere zero di conseguenza e continuare in questo modo, in eterno. Tanto, perché affannarsi a migliorare le cose quando le stesse cose, sfiorate appena le nostre mani, proseguono verso la via degli altri? La cosa pubblica è di tutti ma appartiene, per pretesa e per diritto, sempre al signor nessuno».                       TOTUCCIO SCANNELLA)

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