Salute

Bimbo gioca in classe testa rotta e suturata in ospedale e padre mostra la foto ai compagni per invitarli a giocare con la testa sulle spalle

Carmelo Barba

Bimbo gioca in classe testa rotta e suturata in ospedale e padre mostra la foto ai compagni per invitarli a giocare con la testa sulle spalle

Mer, 10/05/2017 - 12:44

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MUSSOMELI –  Giocano in classe durante il cambio d’ora, ma nel rialzare la testa un ragazzino della scuola media cozza contro gli spigoli vivi di una lastra di marmo che funge da mensola, e finisce al Pronto soccorso dove gli ricuciono il taglio con 7 punti di sutura. Della serie quando i lavori pubblici vengono fatti con superficialità e si trasformano in pericolo per i più piccoli. E’ avvenuto infatti l’altra mattina a mezzogiorno circa nella scuola “Padre Pino Puglisi” (ma va da sé che poteva succedere in qualsiasi altro posto). Diciamo subito che lo studente sta bene ed il danno fisico è circoscritto (tutti gli alunni sono assicurati), ma rimane un problema di fondo come stigmatizza il papà del ragazzo che invoca degli interventi da parte di chi di competenza, per eliminare i pericoli ed al contempo, nel mostrare la foto assai cruda della ferita suturata del figlio ai suoi compagni di classe, li invita a giocare con la testa sulle spalle. “Al cambio dell’ora –racconta il padre dello studente- i ragazzi giocavano nella classe a calcio con l’astuccio di una penna e quando mio figlio si è abbassato per raccoglierlo, un suo compagno lo ha spinto, ovviamente senza nessuna intenzione malevola, e lui nell’intento di rialzarsi ha sbattuto la testa sul bordo inferiore di una specie di davanzale in marmo, procurandosi una ferita che ha cominciato a sanguinare. Il personale scolastico lo ha subito soccorso e mio figlio è stato portato in ospedale dove l’ho raggiunto. Lo spavento è stato indescrivibile quando gli ho visto la ferita aperta in testa.  Sono stati necessari diversi punti di sutura.  So, come mi hanno confermato gli stessi docenti, che più volte è stato richiesto al Comune l’intervento per l’eliminazione di punti critici per l’incolumità dei bambini, ma senza ricevere riscontro. Io stesso stavo inciampando all’ingresso dell’aula per la presenza di uno scalino di appena 2 cm”. Ed aggiunge: “So anche che in passato fu presentata una denuncia contro il Ministero da parte dei genitori a seguito dell’impatto del loro figlio contro gli spigoli di un pilastro non protetto. E tutti i pilastri in seguito sono stati protetti, ma tanto ancora c’è da fare in quella scuola, ecco perché credo che una sensibilizzazione mediatica vada fatta. Per altro –conclude il papà-  in accordo con i professori ai ragazzi delle classi interessate ho fatto vedere le immagini della ferita ricucita coi punti di sutura e del marmo dove mio figlio ha sbattuto, con la speranza che tali immagini rimangono impresse nelle loro menti ogni qualvolta stanno per compiere un’azione che può essere pericolosa”. (di Roberto Mistretta)