Salute

Mussomeli, per 18 novizi camice cingolo e mantelle col rosso matricese dell’Arciconfraternita (Photogallery Enzo Barba)

Carmelo Barba

Mussomeli, per 18 novizi camice cingolo e mantelle col rosso matricese dell’Arciconfraternita (Photogallery Enzo Barba)

Mar, 18/04/2017 - 08:18

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MUSSOMELI – E’ ritornato, all’Oratorio della Madrice, l’antico pomeriggio di Pasqua, quando la dirigenza dell’arciconfraternita del SS. Sacramento della Madrice, nel lontano passato, col rito piuttosto semplice della vestizione, ammetteva gli aspiranti confrati in seno al sodalizio, stringendo, dopo la vestizione, la mano al cappellano e agli altri Officiali. E così, domenica scorsa, il Cappellano don Pietro Genco, il maestro dei novizi Mario Morreale e la dirigenza col suo Superiore Bruno Imperia, col segretario Nino Lanzalaco e col cassiere Pippo Sorce, hanno accolto i diciotto novizi nel sodalizio matricese. Il rito ha previsto, durante la vestizione, la spiegazione, da parte del maestro dei novizi, del significato degli abiti confraternali, indossati dai 18 novizi. I 15 confrati hanno indossato il camice, il cingolo, la mantella e il cappuccio, detto anche “visiera, mentre le 3 consorelle la mantellina. Il breve ed incisivo intervento dell’arciprete – cappellano don Pietro Genco è servito per la puntualizzazione dei diritti – doveri dei confrati, dal momento in cui i novizi, tramite il loro Priore Bruno Imperia, hanno chiesto all’Arciprete di volere far parte dell’Arciconfraternita. E’ seguita la vestizione e benedizione dei nuovi confrati e consorelle che hanno ingrossato le fila del sodalizio. Questi i loro nomi; Alessi Salvatore, Bertolone Emanuele, Bertolone Vincenzo, Cannella Emmanuel, Casamassima Vincenzo, Castiglione Giusy, Castiglione Giuseppe Castiglione Salvatore, Castiglione Vincenzo, Genco Luca, Messina Martina, Messina Samuele, Militello Fabrizio, Murana Giuseppe, Salamone Ilenia, , Zaffuto Giovanni, Messina Carmela, Morreale Gero. Compiaciuto il Superiore ha manifestato la sua soddisfazione; altrettanto i nuovi entrati e i familiari che, hanno voluto assistere alla “cantata dei fratelli”, con tanto di “pipini”, a questo tradizionale rito confraternale, proprio nel giorno di Pasqua, e quindi, sotto i buoni auspici. (Foto di Enzo Barba)

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