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Amarcord Nissa-Licata. Zeman: “Ricordo ancora Palmintelli, che tifo. Era altro calcio”

Redazione

Amarcord Nissa-Licata. Zeman: “Ricordo ancora Palmintelli, che tifo. Era altro calcio”

Dom, 20/09/2015 - 10:32

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zemanCALTANISSETTA – “Caltanissetta, ancora ricordo Palmintelli, tanto tifo, tanta confusione, squadra non sentiva mie parole”. Ci spiazza. Pensavamo di faticare un po’ per ricordare a Zdenek Zeman, vate del 4-3-3 ed attuale allenatore del Lugano (Super League svizzera), la celebre partita del 2 dicembre 1984, Nissa-Licata 2-3, entrata nell’immaginario collettivo sportivo del capoluogo nisseno.

Raggiunto telefonicamente ci ha raccontato di quella storica gara. “Abbiamo vinto il campionato, quella partita fu la svolta. Andammo in testa, grande convinzione e poi promozione in C1. Avevo voluto e creato a Licata una squadra tutta con ragazzi siciliani”. Un viaggio nel tempo di oltre 30 anni, quando il Palmintelli registrava 5000 spettatori, quando la mitica “collinetta” (promontorio alle spalle del campo) veniva preso d’assalto, quando i balconi degli stabili che circondano il glorioso impianto di viale Della Regione erano posti quasi da tribuna vip.

La Nissa mise a segno un doppio vantaggio, in rete la mitica coppia gol Ingrassia-Zappalà. Il boemo certifica: “Uno dei due, fece gol con tiro quasi da linea di fondo, conclusione che ancora ricordo. Non ero preoccupato di essere sotto due a zero. Uno dei senatori, Campanella, ci rimise in gara. Negli spogliatoi, ho detto a ragazzi, tranquilli, giochiamo come sappiamo e vinciamo, senza farci condizionare dal tifo”. Nella ripresa Giacomarro, altra icona dei licatesi, e Maurizio Schillaci (cugino del mitico Totò) a 5 minuti dalla fine, con una prodezza, consegnarono i due punti al Licata e la vetta della classifica. Nonostante il tono sempre compassato, quasi metallico, ma assolutamente accattivante il maestro Zeman dice: “Parlare di quel calcio su campi di sabbia, di domeniche calde, di Licata e del suo mare, mentre mi trovo in Svizzera, anche se qui per ora non è male il clima, è un po’ strano. Era un calcio vero, ruspante, di muscoli e tecnica; un calcio di sacrificio, un calcio con tanti tifosi che ci sostenevano. In ogni campo ricordo migliaia di persone allo stadio, Sorrento, Frosinone, Torre Del Greco, era bello”.

Non possiamo più rubargli tempo ma, è lui a farci una domanda: “Ma la Nissa adesso in che categoria è?”, rispondiamo in Promozione, lui serafico “Tranquilli, per arrivare in alto si riparte sempre dal basso. Auguri a Nissa e Licata, fatemi sapere come finisce la partita”. Grazie Maestro!

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