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Costi politica: l’obbligo di risultato pregni il rapporto tra eletti ed elettori

Redazione

Costi politica: l’obbligo di risultato pregni il rapporto tra eletti ed elettori

Lun, 27/07/2015 - 23:08

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imageCALTANISSETTA – È’ da ‘cittadino informato’ che mi insinuo nel dibattito a mezzo stampa sui costi della politica, senza alcuna polemica, ma nel tentativo di dar voce a quanti come me, pur scarsamente affascinati dalla diatriba attivata sui ‘gettoni’ del consiglio comunale nisseno, ritengono di offrire un proprio punto di vista che possa essere dirimente, almeno nei confronti del pensiero di una parte degli spettatori.
Gli interventi registrati si sono alternati tra i dati presentati dal movimento cinque stelle, ed alcune risposte che hanno spostato l’attenzione su questioni, che per quanto rispettabili attengono alla sfera personale, e talune altre di tenue sapore sindacalista, entrambe purtroppo accomunate dal non avere contribuito in alcun modo a fare l’auspicata chiarezza.
I racconti che le parti ci hanno proposto acquisiscono per tanti involontari ascoltatori nella nostra città, un sapore amaro, perché molti di essi stentano a far quadrare i conti per arrivare alla fine del mese, e certamente dalla Politica si aspettano qualcosa di diverso.
Oggi più che mai, infatti,
Il contratto che una parte politica stipula con il proprio corpo elettorale, costituisce un obbligazione con esclusivo obbligo di risultato.
Ai cittadini poco interessa su quante commissioni si celebrano in consiglio comunale, (per la verità una parte significativa di essi ne ignora addirittura l’esistenza) oppure all’Assemblea Regionale Siciliana, o alla Camera dei Deputati. Ancor meno interessa quanto buoni siamo i rapporti tra i politici, e quanto interessante sia il lungo tempo che i nostri rappresentanti passano l’un con l’altro nella ricerca di elaborate soluzioni ed accordi di coalizione.
La diminuzione del carico fiscale ormai insopportabile per privati ed imprese, un ospedale che funziona, un territorio sicuro ed attrattivo per gli investimenti e l’occupazione, il miglioramento della qualità della vita; questo ed altro interessa ai cittadini, ma come risultato, non certo a livello di progetto metapolitico, o oggetto di infinita discussione non corollata da conclusione alcuna.
Al movimento cinque stelle va dato atto di aver lanciato la provocazione sul tabù della riduzione dei costi della politica. Ottimo ma al contempo insufficiente. Oggi occorrerebbe superare l’assioma della riduzione del costo della politica come soluzione di ogni problema. A nessun cittadino interessa pagare poco ciò che in quanto per nulla efficiente non dovrebbe retribuire in alcun modo.
La politica lanci la vera provocazione di rendere pubblica una competizione virtuosa a produrre tanti, tanti e tanti provvedimenti che la cambino davvero ed in meglio la vita dei cittadini, spostando il rispetto dell’obbligo di diligenza nella gestione del contratto elettorale al centro del proprio agire.
Provi a precostituirsi nell’immaginario dei cittadini come elemento attivo della pubblica amministrazione, ponendo la questione dei propri costi in una sfera residuale. Questa è la vera scommessa che potrebbe far tornare a crescere la nostra collettività.

Arch. Andrea Milazzo

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