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Bancomat due. Dietro il flop Piano Giovani si cela altro scandalo

Redazione

Bancomat due. Dietro il flop Piano Giovani si cela altro scandalo

Sab, 09/08/2014 - 06:11

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imageIl diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Che la cosiddetta Assistenza Tecnica sia uno dei Bancomat più significativi della Regione Siciliana lo abbiamo sostenuto per primi e da tempo. Siamo stati inascoltati E adesso pian piano inizia a venir fuori la verità su questo strumento creato “ad usum delphini” e notiamo che altra stampa ci segue, finalmente.

E’ un bubbone sottotraccia, l’Assistenza Tecnica, che dietro apparenti procedure lineari, giustificate con vari artifizi amministrativi, realizza interessi di “alcuni” noti, imprenditori e/o professionisti, che, avendo anche loro, hanno scoperto il Bancomat Regione, si son fatti elargire tessera e pin per attingere nei limiti (?) dei massimali assegnati a ciascuno di loro.

Adesso, oggi, un nuovo scandalo legato all’amministrazione regionale che potrebbe sembrare “tenue” ma così non è. Un ulteriore Bancomat.

Procedure anomale tendenti a favorire, così come si favoriscono, determinate ditte private, denudando, oggi, un piano subdolo diventato regola, gli affidamenti diretti a privati amici degli amici, senza gare. Con l’aggravante che per essere giustificati, nei provvedimenti costitutivi degli affidamenti diretti, spesso si appongono, affinché questi abbiano giustificazione legittima, dichiarazioni (da parte del dirigente) infondate, quali per esempio: “sussistono ragioni di natura tecnica- scrive la dirigente Corsello- per cui il contratto può essere affidato unicamente ad un operatore economico determinato (la ETT spa). Trovandosi Sicilia e-Servizi (società a partecipata dalla regione che è occupata e si occupa ancora adesso, di servizi informatici) in stato di liquidazione (ora non lo è più), trova applicazione l’articolo 2279 del codice civile che recita che i liquidatori non possono intraprendere nuove operazioni“.

C’è anche da chiedere al dirigente generale Maria Rosa Corsello, se nel mercato era la sola ETT spa a potere effettuare tali servizi? E se così non fosse, come non è, perché non si è ricorso ad una gara ad evidenza pubblica, garantendo l’imparzialità nella scelta? Come mai viene scelta proprio la società genovese ETT spa con radici a Palermo? Come faceva a conoscere così bene la ETT spa, ovvero e di contro, da chi è stata segnalata?

E non ci si venga a dire: la competenza, il ministero etc.. società che fanno lo stesso mestiere e hanno qualità ce ne sono migliaia in Italia e in Sicilia.

Ci dica, invece la dott.ssa Corsello, quali risultati sono stati ottenuti dall’utenza dei giovani siciliani a fronte di oltre un milione di esborso dalle casse pubbliche in favore della ETT spa, SCELTA PER AFFIDAMENTO DIRETTO.

Agosto 2012 169.650 €; ottobre 2012 250.000 €; aprile 2013 140.000 €; luglio 2014 (proprio questo del piano giovani) 244.000 €. Per un totale di 803.650 € oltre iva naturalmente. Appalti frazionati indirizzati verso un unico obiettivo (a parte quello di affidarlo direttamente alla ETT spa) IL PIANO GIOVANI.

Le vittime? I giovani siciliani, il governo regionale e principalmente l’assessore Nelli Scilabra, destinataria degli strali di tutti, la quale ha reso pubblica la lettera con la quale chiede e censura i comportamenti che hanno portato al clamoroso flop costato, come detto, oltre un milione di euro ai contribuenti siciliani.

Finiamo qua, per adesso, omettendo in pieno stile omertoso altre considerazioni che faremo allorquando la dottoressa Maria Rosa Corsello ci risponderà, è un suo preciso dovere nei confronti dei lettori, o anche se si trincerasse dietro un silenzio complice ed in stile omertoso come il nostro di oggi (sic!). Noi però possiamo, lei no! That’s all folks. (QtSicilia.it)