CALTANISSETTA – Doveva essere una passerella per la più forte squadra di tutta la serie D femminile e invece si è trasformata in una dura battaglia dove tutti gli applausi a fine gara sono stati per quelle che dovevano essere le vittime sacrificali.
Il punteggio finale ha rispettato il pronostico con la capolista Sailpost Albaverde che si è imposta per 3 a 0 contro il fanalino di coda Accademia Olimpica, ma i parziali (soprattutto quelli dei primi due set) raccontano di una gara equilibrata dove le piccole-grandi ragazze di Totò Faraci, ancora una volta bloccato a letto da un male con cui lotta da tempo, hanno onorato la loro maglia e il loro campionato mostrando un entusiasmo per cui meritano rispetto ed è testimonianza della vera essenza dello sport. Due sono stati i sentimenti (soddisfazione e rabbia) che hanno accomunato le due squadre.
In casa Sailpost soddisfazione per l’ennesimo 3-0 (il decimo in quattordici gare), ma tanta rabbia per non avere disputato un match all’altezza della propria fama. In casa Accademia soddisfazione per avere fatto soffrire per lunghi tratti la capolista entusiasmando il pubblico di genitori ed amici che ha affollato il PalaCannizzaro, rabbia per essere rimasta ancora una volta a secco di punti da poter sommare ad una classifica deficitaria.
Nel primo set la Sailpost ha accumulato subito un vantaggio che ha raggiunto il suo max sul 14/6, poi è venuto fuori lo spirito indomito della formazione guidata da Marcella Mangione che si è avvicinata punto su punto alle avversarie senza mai permettere loro di avere distacchi rassicuranti: 25/19 il punteggio finale.
Nel secondo parziale, dopo una partenza a razzo della formazione di Lucio Tomasella (massimo vantaggio sul 12/5), ancora una volta è ripartita la rimonta di Monia Tomasella e compagne che hanno operato il sorpasso sul 13 a 14 con un entusiasmante parziale di 1 a 9. Da questo momento il set è stato lottato punto a punto con un time-out chiamato dalla panchina della Sailpost sul 20/22 da cui è partito lo sprint decisivo della capolista che con un break di 4 a 0 ha operato il sorpasso vincendo il set per 25/23.
Il terzo parziale è stato senza storia con l’Accademia che aveva già dato tutto e la Sailpost che ha serrato le fila non correndo più rischi.
Top-scorer della gara Monia Arcati (efficace in attacco ma distratta in seconda linea). Da sottolineare inoltre nelle fila della formazione del duo Tomasella-Aletta la prova volitiva di Maria Carla Amico al suo esordio come titolare dopo quattro brevi apparizioni nelle gare precedenti. Grazie alla defezione diAlessandra Erba, indisponibile per l’influenza, la potente centrale al primo anno di serie D ha sfruttato al meglio l’occasione andando in doppia cifra e dando garanzie come valida alternativa alle due titolari.
In casa Accademia Olimpica, dove la fase difensiva ha retto all’urto dell’attacco delle avversarie, buona la prova di Gloria Romano, che si è un po’ persa nel finale, della palleggiatrice Beatrice Mosca e della centrale Morena Vinci, a cui si può rimproverare solo una certa mancanza di continuità, in una formazione composta da tante giovanissime alla prima esperienza in serie D tra cui Martina Di Marcosabato al suo esordio assoluto in questa serie.
Alla fine tanti sorrisi tra le giocatrici (soprattutto quelle dell’Accademia per avere tenuto testa alla capolista) e il pubblico che ha visto tutto sommato una gara equilibrata, a cui fanno da contraltare le facce scure dei due allenatori.
“Solo perché non ho la forza di parlare – ci ha ‘sussurrato’ Lucio Tomasella reso afono e debilitato dall’influenza di stagione – sfogherò la mia rabbia al prossimo allenamento. E’ inconcepibile rischiare così tanto ed essere pure accusati di avere avuto fortuna in un paio di episodi determinanti. Tra noi e loro in classifica c’erano trentasei punti di differenza e nulla abbiamo fatto per dimostrarlo.”
“I complimenti fanno sempre piacere – ci ha dichiarato una amareggiata Marcella Mangione – ma nello sport alla fine contano i risultati e noi non riusciamo a farli. Spesso, come è accaduto oggi, ci è mancato un pizzico di fortuna e, nonostante la buona prova, non riesco ad essere contenta.”
“Io sono invece contento per come la squadra sta tenendo il campo in questo finale di campionato – ci ha confessato il presidente dell’Accademia Peppino Cannavò – nonostante la situazione surreale che stiamo vivendo devo dire che tutto il nostro gruppo (Marcella Mangione, le ragazze e i genitori che ci stanno vicini) sta mostrando grande compattezza, quello spirito di appartenenza che dobbiamo a Totò Faraci per quello che ha sempre fatto per questa società.”
“Noi abbiamo bisogno di ritrovare la concentrazione – è stato invece il commento del presidente della Sailpost Albaverde Fabrizio Montagnino il giorno dopo la gara– sabato hanno giocato meglio le atlete come Arcati e Amico che avevano le giuste motivazioni, mentre ho visto in seria difficoltà (e non poteva essere altrimenti) quelle che per un motivo o per un altro si sono allenate poco. Ora abbiamo il turno di riposo che può permettere al nostra allenatore di lavorare per ritrovare i giusti ritmi, perché, dopo tanti complimenti e un filotto di vittorie da record, mi dispiacerebbe fare delle brutte figure in questo finale di stagione.”
Questo il dettaglio della gara:
SAILPOST Albaverde – Accademia Olimpica 3 – 0 (25/19; 25/23; 25/12)
SAILPOST: Mosca 2, Di Maggio 3, Di Fede, Cammarata (K) 8, Amico 10, Lo Grasso 8, Salamone 3, Arcati 13, Di Vita, Frasca (L1), Ristuccia (L2). All. Tomasella – Aletta
Accademia: Amarù, D’Ippolito, Di Marco, La Loggia, Mosca, Riggio, Romano, Tomasella (K), Vinci, Minglino (L). All. Mangione
Arbitro: M. Ylenia Montalbano della sezione di Palermo

