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Governo regionale. Si e’ dimesso l’assessore Marco Venturi:”Con Lombardo si operava solo per clientelismo”

Redazione

Governo regionale. Si e’ dimesso l’assessore Marco Venturi:”Con Lombardo si operava solo per clientelismo”

Gio, 04/10/2012 - 14:41

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Marco Venturi

CALTANISSETTA – L’assessore alle Attivita’ produttive della Regione siciliana, Marco Venturi, ha annuncato in un comunicato le sue “dimissioni irrevocabili”. Venturi, imprenditore in giunta come ‘tecnico’ ma considerato di area Pd, negli ultimi tempi e’ stato impegnato in una battaglia per l’attuazione della riforma dei Consorzi Asi, da lui fortemente voluta e approvata dall’Ars, ma che stenta a prendere corpo.
Oggi alle tre ho trasmesso le mie dimissioni irrevocabili a Lombardo. Mi dimetto perche’ ad oggi con il presidente Lombardo c’e’ stata totale incomunicabilita’ e i documenti adottati sono stati finalizzati a mantenere rapporti e sistemi clientelari nell’Isola. Si operava soltanto
negli ambiti che gli garantivano questi interessi clientelari”. Lo ha detto l’assessore regionale alle Attivita’ produttive Marco Venutri, motivando in una conferenza stampa le sue dimissioni, presentate oggi, quando al governo regionale restano solo tre settimane di vita prima delle elezioni, dopo essere rimasto al fianco di Lombardo per oltre tre anni: era in carica dall’8 luglio del 2009.
“La riforma delle Asi e’ una riforma voluta fortemente da me, innovativa, ma e’ stata bloccata dalla mano di Lombardo che non la voleva e non l’ha voluta”. Per Venturi il nodo di tutto della rottura irrevocabile con Lombardo risiede nella riforma delle Asi giudicato “un nodo importantissimo perche’ si e’ bloccata una riforma che avrebbe creato delle nuove opportunita’ per la Sicilia e con cui abbiamo scoperchiato un sistema di malaffare e di collusione tra mafia e politica, soprattutto nelle aree interne, Agrigento, Enna e Caltanissetta. Li’ -ha proseguito- si e’ voluto intervenire per bloccare un processo di rinnovamento importante. Lombardo sapeva ed e’ intervenuto per bloccare la riforma con una melina indirizzata a farla fallire perche’ si curavano degli interessi, soprattutto nell’agrigentino, legati alla mafia e al malaffare”.

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