Salute

La Nissa affonda in casa: l’Acireale s’impone uno a zero. Retrocessione sempre più vicina

Donatello Polizzi

La Nissa affonda in casa: l’Acireale s’impone uno a zero. Retrocessione sempre più vicina

Mer, 25/04/2012 - 22:57

Condividi su:

CALTANISSETTA – Nissa sconfitta in casa dall’Acireale per uno a zero ed a due giornate dal termine del campionato, le possibilità di salvezza si riducono al lumicino. La salvezza dei biancoscudati è appesa ad un filo anzi a due punti. Attualmente il distacco fra la squadra di Caltanissetta (sedicesima con 30 punti) e l’Acri (con 40 punti) che occupa la tredicesima posizione è di dieci lunghezze: se dovesse permanere questo distacco, sarebbe retrocessione diretta poiché secondo il regolamento qualora vi siano più di 8 punti di differenza tra la 13ª e la 16ª non si disputano i play-out. La speranza è l’ultima a morire ma la situazione appare ormai disperata. Spalti deserti; poco più di 150 presenti ma i paganti sono circa 100, la giornata festiva infrasettimanale non aiuta. L’inizio dei padroni di casa è incoraggiante; Sassano schierato come attaccante centrale crea movimento, ma non punge. Prima emozione al 16’ traversone di Avola, sugli sviluppi di un calcio di punizione, e D’Angelo (l’ex di turno, davvero indiavolato) con il piattone insacca: si alza la bandiera del collaboratore di linea per un’ipotetica posizione di fuorigioco del giocatore che ai più sembra essere partito in posizione regolare. Al 31’ occasione gol enorme, sprecata dalla Nissa; contropiede letale con Bruno in percussione, supportato da Sassano contro un solo difensore granata: Bruno sbaglia il passaggio ed il portiere in uscita bassa devia la sfera, arriva Piangente che conclude ma ancora il guardia pali si oppone con il piede. Al 39’ l’episodio che decide la gara e probabilmente, in maniera negativa, la stagione della Nissa. Il difensore Cirilli senza nessun motivo rifila un colpo, a palla lontana, a Savaranola, sotto gli occhi del collaboratore di linea: immediata la segnalazione all’arbitro che tira fuori dal taschino, il cartellino rosso. Il difensore nisseno si sfila la maglia e s’incammina verso gli spogliatoi, a capo chino, fra le veementi grida degli sparuti supporter. Un nervosismo esagerato ed apparentemente immotivato: le cause sono da ricercare nell’importanza della gara e nella relativa carica nervosa, nelle provocazioni di un avversario o in altri “motivi”? Ai posteri l’ardua sentenza. Ripresa con padroni di casa che, nonostante l’inferiorità numerica, s’impegnano e lottano. Al 56’ episodio degno di “Mai dire gol”: su un innocuo retropassaggio l’estremo difensore degli ospiti si confonde, cicca la sfera e per poco non regala un autogol incredibile. Dopo due minuti il neo entrato Dimitrascu (classe 94′) si invola centralmente, su un invitante filtrante di Tumbo, e colloca la sfera in rete. Risuonano cupe le note del Requiem, la sensazione tangibile è che il baratro ingoia la gloriosa società biancoscudata. Marra si affida a Dellera (unica punta di peso in organico che sedeva in panchina), poi a Marletta ed all’altro attaccante D’Urso. Il capitano Avola, in un paio, di occasioni, impegna dalla distanza Zelletta. I nisseni sudano ma la situazione è difficile e gli ospiti in contropiede sprecano almeno tre palle gol nitide. Sei minuti di recupero che prolungano l’agonia dei tifosi nisseni. Al triplice fischio finale, scatta la contestazione dei pochi presenti: Butticè (uno che ha davvero speso tutto) si reca sotto la gradinata per interloquire con gli ultràs.: toni accesi ma sinceri e corretti. Sala stampa inizialmente deserta, poi nell’ordine arrivano il D.G. Carmelo Milazzo, il presidente Gabriele Roccia e molto dopo l’allenatore Sasà Marra, visibilmente scosso: “L’espulsione ha condizionato la gara. Il giocatore si è scusato. Siamo un malato con poche speranze ma continuiamo a lottare finché la matematica non ci condanna”. La Nissa nelle ultime tre gare ha racimolato un solo punto; nelle due gare casalinghe che dovevano incrementare sensibilmente la graduatoria, sono arrivati un pareggio ed una sconfitta: il dato statistico esemplifica la situazione. Non è il momento dei processi o delle critiche; è il momento di stringersi attorno alla squadra e sperare nel miracolo. La retrocessione potrebbe portare la “morte” del calcio in città.

Tabellino
Nissa- Acireale 0–1 (0-0)
Marcatori: 16′ st. Dimitrascu (A)
Nissa: Sanfilippo; Marchese; Piangente (42′ st. D’Urso); Butticè; D’Angelo; Cirilli; Rabbeni; Avola; Sassano; Bruno (37′ st. Marletta); Di Marco Y. (25′ st. Dellera). In panchina: Novembre; Fiandaca; Orlando; Mirabella. All.: Marra.
Acireale: Zelletta; Silvestri; Trovato; D’Addamo (11′ st. Dimitrascu); Vezzosi; Fascetto; Tomarchio (42′ st. Ragusa); Zumbo; Aiello; Panepinto (24′ st. Intelisano); Savanarola. In panchina: Romano; Longobardo; Arnone. All.: Rana
Arbitro: Ranaldi della sez. di Tivoli
Note: spettatori circa 150; ammoniti Marchese (N), Piangente (N), Avola (N), Silvestri (A), Tomarchio (A), Aiello (A), Intelisano (A). Espulso Cirilli (N) per aver colpito un avversario. Angoli 8 a 3 per la Nissa. Recupero: 2’ p.t.; 6’ s.t.

Pubblicità Elettorale