PALERMO – “Dopo l’uscita di scena dell’Udc dal governo regionale, alla Sicilia non rimane neanche quel minimo legame che vi era tra la volonta’ popolare e l’effettivo governo che fa capo a Raffaele Lombardo”. Lo dichiara Raimondo Torregrossa, coordinatore provinciale del Pdl di Caltanissetta. “Si ricorda a Lombardo, infatti, che il 90% delle sue preferenze era dovuto ai due maggiori partiti che lo sostenevano: Pdl e Udc. Non si puo’ che vedere positivamente – continua il deputato all’Ars – l’uscita dal governo regionale dei moderati che non potevano ancora essere legati da un vincolo non certo di ideali al partito che in Sicilia piu’ di tutti ha alimentato l’antipolitica: il Pd. Siamo a fine anno e, come da consuetudine, e’ tempo di bilanci; l’esecutivo ribaltonista di Lombardo ha dimostrato inconsistenza e, come dimostrato dalle ultime sedute d’aula, mancanza di numeri. Lombardo e’ in affanno, la Sicilia ancora di piu’ e l’unico a cantar vittoria e’ il Pd che, se in campagna elettorale, per bocca della Finocchiaro, appellava Lombardo come l’esempio della politica clientelare oggi, a distanza di pochi anni, non solo appoggia il governo ma gode anche delle nomine “bizzarre” dell’assessore alla salute Massimo Russo. Ai siciliani il compito di valutare questi tristi comportamenti e trarne le giuste valutazioni nel momento in cui verranno chiamati alle urne”.