CALTANISSETTA – C’è chi a 84 anni si gode la pensione e chi, invece, non riesce a staccarsi dalla propria passione. Michele Guarino, per tutti “U Zi Micheli”, è uno di questi. Una leggenda vivente del motorsport siciliano, un personaggio conosciuto da tutti, dai più anziani ai più giovani, capace di attraversare generazioni di appassionati con il suo casco, la sua tuta e soprattutto con la sua inseparabile Lancia Fulvia.
Guarino ha iniziato nel lontano 1969, disputando in carriera circa 600 gare. Della Coppa Nissena, la gara di casa, la regina delle cronoscalate siciliane, ha preso parte a “più di 50 edizioni” – lui stesso ammette di aver perso il conto. E ancora oggi, a 84 anni, non smette di sorprendere: dopo un 2024 vissuto con sofferenza per l’impossibilità di correre a causa della scadenza della licenza FIA (le norme allora vietavano agli over 80 di gareggiare), lo scorso gennaio è arrivata la svolta.
Una nuova disposizione ha infatti consentito agli ultrottantenni di sottoporsi a test specifici a Roma per ottenere il rinnovo. E così Guarino, accompagnato dall’amico e campione Peppe Lombardo, presidente della Caltanissetta Corse, è tornato con in tasca la tanto sospirata licenza. Una rinascita sportiva che gli ha permesso di tornare a vivere le sue amate cronoscalate.
Già quest’anno è stato protagonista alla Giarre–Milo e adesso si prepara alla Trapani–Monte Erice, prova del Campionato Italiano Supersalita. Nonostante l’età, continua a fare tutto da sé: porta con sé la sua inconfondibile Lancia Delta celeste metallizzato, con il carrello e sopra la Fulvia pronta a graffiare i tornanti siciliani.
Ma oltre al pilota, resta il personaggio. Ironico, divertente, capace di trasformare ogni incontro in un racconto da libro. Chi lo incrocia lo sa: si parte con un caffè e ci si ritrova un’ora dopo immersi in aneddoti di corse, di follie in curva, di storie epiche e divertenti. Per questo la sua biografia non scritta sembra già esistere nella memoria collettiva degli sportivi.

Lo ha scoperto anche l’assessore allo Sport, Toti Petrantoni, rimasto letteralmente ammirato da un semplice caffè che, tra ricordi e aneddoti, si è trasformato in un’ora di racconti da miniera d’oro sull’automobilismo siciliano. Quando Guarino ha confidato che, dopo la Monte Erice, non avrebbe intenzione di correre la Coppa Nissena, Petrantoni non ha esitato: “Farò carte false pur di convincerlo – ha detto – perché festeggiare a casa propria il rinnovo della licenza FIA sarebbe un regalo per tutta la città”. Un invito ufficiale, dunque, affinché “U Zi Micheli” torni a percorrere la salita di Capodarso con la sua Fulvia, regalando un’altra pagina indimenticabile.
Intere generazioni lo hanno visto sfrecciare: i ragazzi che negli anni ’70 e ’80 scendevano in motorino a Capodarso per assistere alla Coppa Nissena, stringendo fra le mani l’elenco iscritti del Giornale di Sicilia e per ripararsi dal freddo lo usavano come isolante termico tra pelle e giubbotto. E in tanti lo ricordano col nomignolo affettuoso di “Micheli u pazzu”, per quella sua guida istintiva, spettacolare, capace di emozionare curva dopo curva. Non c’è ne voglia lo zio Michele se lo ricordiamo anche cisi.
Oggi, con la licenza FIA rinnovata e una lucidità da vendere, Guarino continua a correre. Non ha in programma, per ora, la Coppa Nissena. Ma l’appello agli appassionati è lanciato: quando lo incontrate, stringetegli la mano, fate un complimento, dategli una pacca sulla spalla, coccolatelo. Forse, tutti insieme, riusciremo a convincerlo a partecipare alla sua ennesima Coppa Nissena, la settantesima edizione. Sarebbe l’ulteriore capitolo di una storia che profuma di passione e leggenda.

