CALTANISSETTA. Si è svolto il terzo appuntamento della serie di visite guidate promosse dalla community WhatsApp “Insieme per… Caltanissetta”, con il titolo evocativo “Novecento nisseno: tra autori e motori”.

L’iniziativa, ideata e condotta da Gero Casano, studioso e appassionato divulgatore della storia locale, in collaborazione con Salvatore Rizzo, amministratore della community, rientra nel progetto più ampio “Turista a Caltanissetta, la tua città”. L’obiettivo non è solo osservare la città, ma stimolare curiosità, raccogliere riflessioni e suggerire spunti di valorizzazione, alimentando un senso condiviso di appartenenza e partecipazione.

La città di Caltanissetta ha vissuto ieri una mattinata intensa e suggestiva, con un percorso che ha preso avvio dallo slargo della Madonnina, tra via Messina e viale Trieste, per poi condurre i partecipanti alla straordinaria visita di Villa Grazia, dimora storica edificata nel 1910.
Il cammino ha permesso di attraversare luoghi simbolo della memoria nissena: il quartiere residenziale di fine Ottocento, specchio di un’epoca vivace e colta; la casa di Leonardo Sciascia; il monumento al giudice Antonio Caponetto; l’abitazione del nipote del Negus; le case di Rosso di San Secondo e Rosario Assunto, rievocate attraverso brani scelti e letti lungo il percorso. L’itinerario si è concluso nel terrazzo di un bar vicino alla casa di Rosso, con ulteriori letture dell’avvocato e artista nisseno Totò Pecoraro, che ha regalato riflessioni e profonde emozioni.
Un ringraziamento speciale va proprio a Totò Pecoraro, che con sensibilità e passione ha accompagnato i presenti non solo come narratore, ma come uomo di cultura capace di restituire coraggio e amore per la città. Preziosa anche la partecipazione di Michela Lauria, che ha dato voce a brani scelti, alcuni dei quali proposti da Rossella Trupia, creando un tessuto narrativo vivo e coinvolgente.
Un momento particolarmente intenso è stato quello dedicato alla lettura della pièce teatrale Eco, prima di lasciare Villa Grazia, dando voce a figure che hanno segnato la storia culturale e civile di Caltanissetta: dal barone Pucci a Rosario Assunto, da Rosso di San Secondo a Sciascia, fino a Fra Giarratana e a San Michele Arcangelo. Le loro parole, idealmente rivolte ai nisseni di oggi e a Sua Eccellenza il Vescovo Mons. Mario Russotto, hanno rilanciato un desiderio antico: che ogni anno venga dedicato un altare di fiori al Patrono San Michele, segno di gratitudine e memoria. Una proposta sostenuta dal sig. Carlo Sorbetto e accolta con emozione dall’artista Daniela Micu Galiano, che ne ha fatto parola scritta proprio in occasione della festa patronale e della storica Coppa Nissena.
Accanto alla bellezza, il percorso ha messo in luce anche alcune criticità che meritano attenzione. In particolare, è stato ricordato l’edificio di via Redentore n. 39, oggi a rischio di crollo: un pensiero va alle famiglie in attesa dei lavori che permettano di rivivere le loro case. Segnali di fragilità emergono anche in alcuni palazzi del centro, con facciate bisognose di cura, segno di una città che porta addosso le tracce dell’emigrazione di tanti nisseni.
In più, ogni tappa di questo terzo percorso è stata arricchita dall’iniziativa “Dialetto nisseno vivo”, con parole ed espressioni dialettali legate ai luoghi visitati, stimolando meraviglia, riflessione, memoria e convivialità.
Un ruolo importante in questa esperienza lo ha avuto la community WhatsApp, che nasce per osservare la città con sguardo attento e condividere idee. Non vuole sostituirsi alle istituzioni, ma raccogliere spunti, stimolare interesse e dare un piccolo contributo alla crescita collettiva. Un modo semplice ma concreto per dimostrare quanto amore ci sia per la propria terra e come anche i gesti più quotidiani possano diventare semi di cambiamento.
Il percorso culturale si conferma così non solo occasione di conoscenza e memoria, ma anche di proposta per il futuro: valorizzare le case dei grandi autori e dei giudici che hanno fatto la storia, restituire vita agli spazi urbani e alimentare il senso di comunità. Un patrimonio da custodire con fierezza, perché Caltanissetta continui a essere voce viva di cultura e identità.

