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Catania. Blitz antimafia “Naumachia”, boss guidava il clan dal carcere

Redazione 3

Catania. Blitz antimafia “Naumachia”, boss guidava il clan dal carcere

Gio, 10/07/2025 - 14:34

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La detenzione non gli avrebbe impedito di dirigere gli affari del clan. Dal carcere riceveva puntuali aggiornamenti su quanto accadeva fuori e impartiva direttive. E’ quanto emerge dal blitz antimafia ‘Naumachia’ dei carabinieri del Comando provinciale di Catania che ha portato all’arresto di 38 persone nelle province di Catania, Siracusa, Enna, Asti, Agrigento, Caltanissetta, Napoli, Pavia e Palermo. Per 37 è scattata la custodia cautelare in carcere, per un altro gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. I destinatari del provvedimento, emesso dal gip etneo su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catania, sono accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, acquisto, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, detenzione, porto e cessione di armi comuni e da guerra, ricettazione ed estorsione, con l’aggravante del metodo mafioso e con finalità di agevolare Cosa nostra. Le indagini del nucleo Investigativo dei carabinieri di Catania, scattate a ottobre del 2020 e protratte sino a gennaio del 2023, hanno consentito di far luce sull’operatività di più articolazioni della famiglia ‘Santapaola-Ercolano’ e, in particolare, del gruppo Nizza, attivo nei quartieri San Giovanni Galermo, Librino e San Cristoforo, e dei gruppi operanti nei quartieri di Castello Ursino e San Cosimo. Tra i principali indagati c’è proprio Giovanni Nizza, detenuto ma in grado di mantenere contatti costanti con i componenti liberi del gruppo. Da loro, spiegano gli investigatori, avrebbe ricevuto puntuali aggiornamenti sulle dinamiche criminali in atto sul territorio e a loro avrebbe impartito direttive di azione. Grazie alle indagini è stato possibile fotografare nel tempo l’avvicendamento nel ruolo di responsabile della gestione operativa del gruppo Nizza: dapprima Silvio Corra (poi divenuto collaboratore di giustizia), Salvatore Scavone (anche lui successivamente collaboratore di giustizia) e Natalino Nizza, figlio di Giovanni, affiancati da Rosario Lombardo (deceduto), uomo d’onore, storico consigliere e uomo di fiducia dei fratelli Nizza, il cui ruolo, spiega la Procura di Catania, era emerso anche nel corso delle indagini ‘Carthago II’ e ‘Sangue Blu’ e che, alla fine di luglio 2021, in considerazione delle sue condizioni di salute, era stato autorizzato a far rientro nell’abitazione in Librino. “Circostanza che gli avrebbe consentito di riprendere un ruolo attivo sul territorio e nell’ambito della compagine mafiosa di appartenenza”, spiega la procura di Catania.

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