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Condannato a 14 anni per omicidio del vicino a colpi di zappa

Redazione

Condannato a 14 anni per omicidio del vicino a colpi di zappa

Mer, 06/03/2024 - 16:59

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La corte di assise del tribunale di Grosseto ha condannato a 14 anni e 3 mesi Alessandro Boccagna, 55 anni, imputato di omicidio preterintenzionale per aver ucciso a colpi di zappa il 23 luglio 2020 nelle campagne intorno a Grosseto Ivo Tamantini, 77 anni, che morì circa un mese dopo a causa delle ferite subite.

L’aggressione scaturì da una lite di vicinato. Disposta anche una provvisionale da 50mila euro ciascuna per la moglie e le du figlie di Tamantini. Il pm Salvatore Ferraro aveva chiesto una condanna a 15 anni. Il condannato, Boccagna, ha sempre sostenuto di essere stato aggredito con la zappa da Tamantini e di aver reagito per legittima difesa ma di non volerlo uccidere. Motivazioni entro 90 giorni.

Secondo quanto ricostruito, Alessandro Boccagna, 56 anni, originario di Marcianise (Caserta) ed ex militare del Savoia Cavalleria, dopo una lite accaduta sulla strada degli orti della zona di via Orcagna a Grosseto colpì con una zappa più volte un anziano di 77 anni, Ivo Tamantini che morì qualche giorno dopo.

L’anziano fu immediatamente soccorso e portato con l’elisoccorso alle Scotte di Siena. Dopo un mese, a seguito di quelle ferite, l’uomo morì per la gravissima lesione alla testa che aveva subito. In particolare l’anziano cadde e battè la testa tanto da subire un’emorragia cerebrale non gli lasciò scampo. Tutto era nato per una lite riguardo ad un ‘passo’, cioè un passaggio di fronte alle case dei due uomini che porta agli orti. Tamantini, è stato ricostruito, aveva diritto di passare ma pare che Boccagna non fosse d’accordo. Ma la mattina del 23 luglio 2020 la lite si trasformò in una tragedia.

La polizia sequestrò la zappa, che era spezzata a metà. Decisive poi furono le immagini della videosorveglianza installata proprio fuori dalla casa dell’uomo poi imputato di omicidio. Il pm aveva contestato a Boccagna l’omicidio preterintenzionale, aggravato dai futili motivi e dal fatto che la vittima non si sarebbe potuta difendere. Contestato anche il reato di violenza privata, perché quella mattina, colpendo il 77enne con la zappa, l’imputato gli stava impedendo di entrare nella sua proprietà. La vittima, è stato appurato, aveva il diritto di farlo e più volte aveva discusso per quell’accesso agli orti. 

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