Sinner pronto al colpo a Melbourne, doppisti azzurri ko Una favola senza happy end quella di Simone Bolelli e Andrea Vavassori nel torneo di doppio all’Australian Open e sfuma così l’obiettivo ‘italian job’ nel primo slam stagionale, che domani si chiude con la sfida tra l’azzurro Jannik Sinner e il russo Daniil Medvedev. Nella finale di Melbourne il bolognese ed il torinese, al terzo Slam come coppia, hanno ceduto 7-6, 7-5, in un’ora e 39 minuti di partita, al 43enne indiano Rohan Bopanna e all’australiano Matthew Ebden, che da lunedì prossimo sarà la coppia n.1 al mondo. Incredibile traguardo per il ‘vecchio’ Bopanna che non smette di stupire scrivendo la storia del tennis, il più anziano sul trono da quando esiste il ranking Atp. Al sogno tricolore svanito nel doppio si contrappone la scalata verso l’Olimpo della racchetta dell’altoatesino Sinner, lanciato per conquistare il suo primo Slam in carriera contro il n.3 del mondo, col match in programma dalle 9,30 italiane. Tra i due si tratta del decimo confronto ma dopo sei sconfitte consecutive in altrettanti match, l’azzurro ha vinto gli ultimi tre. E il più recente ha visto una vittoria tra le più importanti della carriera dell’altoatesino, regalandogli la qualificazione alla finale delle Atp Finals.
Ma non basta: Sinner è uscito vittorioso in nove delle ultime dieci partite contro dei top 10, mentre Medvedev solo una volta su cinque. “Vincere certi incontri gli ha dato fiducia – spiega l’allenatore Darren Cahill, che elenca i pregi del suo protetto -. Etica del lavoro, determinazione, motivazione, desiderio di imparare e Qi tennistico”. “Jannik gioca un tennis incredibile. Dovremo riuscire a trovare soluzioni per poterlo battere ma è una grande sfida” ha detto Gilles Cervara, l’allenatore di Medvedev. Replica il coach dell’azzurro, Simone Vagnozzi: “Sappiamo che campione è Medvedev. Qui sembrava morto tantissime volte ma ce l’ha sempre fatta. Il fatto che Jannik abbia vinto le ultime tre non è fondamentale, ma può dargli la stessa fiducia con cui ha affrontato Djokovic”. A tifare per l’altoatesino saranno anche Bolelli – campione del doppio a Melbourne in coppia con Fabio Fognini – e Vavassori, che con la finale oltre a migliorare i rispettivi ranking sono la seconda coppia nella Race to Torino alle spalle di Bopanna/Ebden. I due sono usciti a testa alta dalla sfida, perdendo il primo set al tie break, che l’australiano e l’indiano anche grazie alla loro esperienza hanno giocato in maniera impeccabile, chiudendo 7-0. La seconda partita si è decisa all’undicesimo gioco, col break a zero per Bopanna/Ebden che si sono portati sul 6-5 e col servizio a disposizione hanno chiuso il match con uno smash dell’indiano a siglare la vittoria. “Con Andrea abbiamo passato due settimane molto belle – ha detto durante la premiazione Bolelli -. Abbiamo iniziato a giocare insieme l’anno scorso, spero e credo che avremo altre occasioni per competere e magari vincere questi grandi tornei. Grazie ai tifosi e al nostro team e anche a chi ci ha seguito da casa”. “Penso che io e Simone stiamo facendo grandi cose – ha aggiunto Vavassori, dopo essersi congratulato con gli avversari, in particolare con il 43enne Bopanna, che diventa numero 1 al mondo nel doppio avendo giocato meno tornei nel 2023. “Sono sicuro che quest’anno sarà pieno di soddisfazioni per noi”.