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Maturità 2023: tutte le tracce della seconda prova agli esami di stato

Redazione 2

Maturità 2023: tutte le tracce della seconda prova agli esami di stato

Gio, 22/06/2023 - 08:43

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E’ iniziata la seconda prova scritta dell’Esame di Stato o Maturità 2023. “È disponibile la chiave ministeriale per decrittare il testo della seconda prova scritta contenuta nel plico telematico”, si legge su sito web del ministero dell’Istruzione e del Merito. La chiave: “H26S MKV42 MGIPZ IA235 HI4G9”.

LICEO CLASSICO

E’ un brano di Seneca che si rivolge all’amico Lucilio è l’autore deciso dal ministero dell’Istruzione per la seconda prova scritta, latino, al liceo classico. Seneca – segnala il portale Skuola.net – non veniva proposto dal 2017 e sale al primo posto della “classifica” degli autori più proposti alla Maturità dal dopoguerra a oggi: con 16 “apparizioni” eguaglia infatti Cicerone, assente dal 2009. Nell’ultimo esame di Stato pre-pandemia era stato infatti proposto un brano di Tacito.

“Chi è saggio non teme il volgo”: cercare il favore della folla non porta felicità ma alla rivoina. Seneca mosta all’amico Lucilio come i precetti della filosofia possano guidare alla virtà in mezzo ai falsi valori. Al maturando, oltre alla traduzione, nella seconda parte del compito è chiesta la comprensione e l’interpretazione del testo, l’analisi linguistica e stilistica, un approfondimento e riflessioni personali sul tema. La durata massima della prova è di 6 ore.

Le ‘Epistulae morales ad Lucilium’ sono una raccolta di 124 lettere suddivise in 20 libri, scritte da Lucio Anneo Seneca negli ultimi mesi di vita, negli anni del disimpegno politico tra il 62 e il 65 d.C., ed è giunta ai posteri parzialmente incompleta.Il destinatario è Lucilio Iuniore, governatore della Sicilia, poeta e scrittore. Le lettere iniziano quasi sempre con un’osservazione relativa a un argomento di vita quotidiana, procedendo verso un principio filosofico estratto dalla stessa. Molti dei temi trattati nell’opera costituiscono cardini della filosofia stoica, tra cui il disprezzo della morte, l’imperturbabilità d’animo del saggio e la virtù come bene supremo.L’epistolario costituisce un caso unico nel panorama letterario latino, sebbene Seneca abbia quasi certamente tratto l’idea di comporre lettere filosofiche da Platone e da Epicuro. Rispetto alla tradizione epistolare, rappresentata in particolare da Cicerone, il filosofo distingue le lettere filosofiche dalla comune pratica epistolare.Le epistole furono probabilmente scritte negli ultimi tre anni di vita di Seneca. Gli studiosi sono generalmente concordi nel ritenere che esse siano disposte nel medesimo ordine in cui vennero composte: nell’Ittava lettera, Seneca allude ad esempio al suo ritiro dalla vita pubblica, databile intorno alla primavera dell’anno 62; la 18esima fu invece scritta a dicembre dello stesso anno, nel periodo precedente i Saturnali; la 23esima fa riferimento a una primavera fredda, presumibilmente quella del 63; nella 67esima si allude alla fine di una primavera fredda e perciò si ritiene sia stata scritta nel 64; la 91ª si riferisce al grande incendio di Lugdunum (l’odierna Lione), che ebbe luogo nella tarda estate del 64; la 122esima fa riferimento al ridursi delle ore di luce dell’autunno, e così via.Le 124 lettere sono disposte in venti manoscritti, ma la raccolta non è completa. Aulo Gellio (metà del II secolo) cita un estratto del “ventiduesimo libro” attualmente mancante. Tuttavia, poiché l’incendio di Lione menzionato nella lettera 91 ebbe luogo meno di un anno prima della morte di Seneca (nella primavera del 65), si pensa che il numero di lettere mancanti non sia assai elevato.Il brano proposto ai maturandi dei licei classici è “chi è saggio non segue il volgo”. “Cercare il favore della folla non porta felicità, ma rovina: Seneca mostra all’amico Lucio come precetti della filosofia possano guidare alla viro in mezzo a facili allettamenti e falsi valori”, è l’indicazione data agli studenti nel testo della traccia prima di introdurre il ‘pre-testo’.

LICEO SCIENTIFICO

I problemi di matematica al liceo scientifico riguardano lo studio di una funzione sono il contenuto della seconda prova scritta dell’esame di Stato. Secondo quanto riporta Skuola.net, non risultano elementi che rimandano alla vita quotidiana, cosa che invece caratterizzò le tracce di matematica invece negli ultimi anni prima del Covid.I ragazzi dei licei scientifici hanno a disposizione 6 ore di tempo per risolvere il problema che è stato scelto dal Ministero dell’Istruzione e del merito come seconda prova scritta dell’esame di Maturità.

Per quanto riguarda gli 8 quesiti della prova di matematica del liceo scientifico, diversi di questi riguardano l’analisi matematica – dall’applicazione del Teorema di Rolle allo studio degli zeri di una funzione – combinati con alcuni di geometria (es, dimostrazioni su triangoli e parallelepipedi) e di geometria analitica. Infine – rende noto il sito Skuola.net -, un quesito sul calcolo delle probabilità, inerente un dado truccato.

Istituto Tecnico sez. Informatica

All’istituto tecnico ‘Informatica e Telecomunicazioni’, sezione Informatica, la seconda prova di Informatica è basata sullo sviluppo di una piattaforma web per migliorare l’apprendimento nella varie materie attraverso i cosiddetti educational games, ovvero i videogiochi di ambito educativo.

Istituto Tecnico – AFM

All’istituto tecnico a indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing la traccia proposta per la seconda prova è incentrata su Economia Aziendale. La società oggetto della prova, per migliorare la reputazione, rafforzare l’immagine aziendale e mostrarsi consapevole e responsabile nei confronti dell’ambiente, ha deciso, pur non essendo obbligata, di integrare la Relazione sulla gestione con una sezione separata contenente la Dichiarazione non finanziaria. Nella prima parte, ai maturandi viene chiesto di redigere lo stato patrimoniale e il conto economico di una società agro-alimentare, in vista di azioni concrete sulla “sostenibilità” in attuazione dei principi ESG (Environmental Social Governance). Nella seconda parte, si richiede di rispondere a due quesiti “tecnici”, sui quattro proposti: al loro interno si parla di temi come l’inclusività in azienda e di acquisti responsabili. 

LICEO LINGUISTICO

Al liceo Linguistico, per la prova di Inglese, la traccia si struttura in due parti: nella prima ci sono due testi dei quali è richiesta la comprensione ed interpretazione rispondendo a 15 domande in totale, a risposta chiusa o aperta; il primo brano è tratto dal romanzo “Elizabeth Finch” di Julian Barnes pubblicato nel Regno Unito nel 2022; mentre il secondo brano, intitolato “Being forgetful isn’t stupid – it helps make smarter decisions, scientists say” è un estratto di un articolo scientifico pubblicato sul sito www.indipendent.co.uk. La seconda parte della traccia chiede invece al maturando di produrre due testi originali di 300 parole ciascuno: la prima proposta contiene un citazione di Barack Obama dalla quale prendere ispirazione per la propria produzione, mentre la seconda chiede di scrivere un articolo per un giornale scolastico basandosi su una frase dell’Unesco.

“Quest’anno è anno di rottura, si cerca di testare le competenze e non le nozioni. Barnes non è un autore classico su cui eravamo abituati a lavorare”, commenta la traccia di inglese proposta al Liceo Linguistico il prof-influencer Sandro Marenco, raggiunto da Skuola.net. Per il docente, le prove mirano ad osservare quanto i ragazzi siano in grado di applicare metodologie, schemi e tutte le competenze necessarie ad analizzare un testo che non avevano mai letto. 

LICEO SCIENZE UMANE

Al liceo per le Scienze Umane, per l’indirizzo scienze umane, la traccia è formata da due parti. La prima è un brano tratto dall’opera “Il metodo. Etica” del filosofo Edgar Morin. La seconda è invece incentrata su un estratto dagli “Scritti Civili” di Vittorio Bachelet.

Nella traccia del tema di maturità per i licei di scienze umane è citato un brano tratto dall’opera “Il metodo. Etica” del grande filosofo e sociologo francese Edgar Morin, 101 anni, iniziatore del “pensiero complesso”, famoso per l’approccio transdisciplinare con il quale ha trattato un’ampia gamma di argomenti, tra cui l’epistemologia. Morin è stato presidente dell’Associazione per il Pensiero Complesso, con sede a Parigi, e presidente dell’Agenzia europea per la Cultura ed è professore onorario dell’École des Hautes Études en Sciences Sociales, dove dal 1977 è stato direttore di studi. Nel sesto volume del suo “Metodo” (in Italia edito da Raffaello Cortina), il più concreto e forse il più accessibile, Edgar Morin si pone l’obiettivo di investigare l’attuale crisi, propriamente occidentale, dell’etica. Quel che è giusto fare spesso non è né semplice né evidente, ma incerto e aleatorio: per questo l’etica è complessa. Al di là del moralismo ma anche del nichilismo, Morin, senza cedere alla pretesa di fondare la morale, ne ritrova le fonti nella vita, nella società, nell’individuo, e affronta i problemi, caratteristici del nostro tempo, della relazione tra etica e politica, etica e scienza. 

Per l’opzione economico-sociale, invece, la traccia – di Diritto ed Economia politica – parla di Globalizzazione. Il compito si struttura su due documenti: il primo è un estratto dall’opera “La globalizzazione e i suoi oppositori” dell’economista Joseph Stiglitz, il secondo è un brano tratto dall’opera “Effetti, potenzialità e limiti della globalizzazione. Una visione multidisciplinare”, a cura di Pompeo Della Posta e Anna Maria Rossi.

(pagina in aggiornamento)

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