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San Cataldo, mostra fotografica di Salvatore Pirrera “I volti della passione”: imperdibile appuntamento fino al 9 aprile

Donatello Polizzi

San Cataldo, mostra fotografica di Salvatore Pirrera “I volti della passione”: imperdibile appuntamento fino al 9 aprile

Mer, 05/04/2023 - 18:40

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SAN CATALDO – Grande riscontro di critica e di pubblico per l’apprezzata mostra fotografica di Salvatore Pirrera, “Cirenei, i volti della Passione nella Settimana Santa Sancataldese” che è stata inaugurata il 26 marzo e si concluderà il 9 aprile.

L’evento è allestito, grazie anche alla preziosa collaborazione dell’arciprete Alessandro Giambra, nel salone parrocchiale della chiesa Madre di San Cataldo.

Una mostra, davvero particolare, che racconta i ‘Devoti Portatori’, volti che spesso rimangono sconosciuti ma, che in realtà sono il ‘motore’, ‘l’anima’ dei riti della Settimana Santa Sancataldese. Salvatore Pirrera, fotografo artigiano, conoscitore della Settimana Santa Sancataldese, ha con coinvolgente passione riunito gli scatti che raccontano la sua visione e che donano luce a chi spesso è nell’ombra.

Significativo un passo del pensiero dedicato da don Massimo Naro, direttore del Centro Studi Cammarata di San Cataldo, alla mostra: “Passare in rassegna i volti fotografati da Salvatore Pirrera durante lo svolgimento della settimana santa a San Cataldo in questi ultimi scorsi anni, aiuta a rivedere il volto del Crocifisso in quello delle persone che costituiscono il popolo che ancora – più o meno consapevolmente – con quei riti tradizionali ricorda d’essere stato redento. Sono volti di bambini e di adulti che li tengono per mano o in braccio, di giovani e di vecchi, di uomini e di donne, di padri e di madri che accompagnano i loro figli e che li pensano in fondo al cuore. E, difatti, spiccano tra la folla i volti dei portatori delle cosiddette vare, i gruppi statuari che raffigurano le scene e i personaggi principali della passione di Cristo. E poi ci sono i volti dei preti che tentano di animare qualche momento di preghiera, affiancandosi ai simulacri, ai loro portatori e ai fedeli che si stringono attorno ad essi.
Volti che esprimono l’umanità che il Cristo ha assunto senza remore, senza riserve, senza parzialità. Volti distratti chissà da quali pensieri vaganti. O volti intristiti chissà da quali preoccupazioni insistenti. Sono volti che sorridono sì, ma spesso sommessamente e anzi mestamente: a scrutarli bene si potrebbero indovinare le lacrime trasparenti che vi scavano sopra rughe profonde. O, al contrario, sono volti concentrati sul dolore del Cristo in cui si immedesimano, eppure restando gioiosi, rallegrati dall’intuizione che la morte è penultima: anche per loro ricomincerà di nuovo la vita, vincerà la vita nuova”.