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Caltanissetta, Teatri di Pietra. Stasera appuntamento al Parco archeologico Palmintelli con “Passato, Presente, Pasolini”

Redazione 1

Caltanissetta, Teatri di Pietra. Stasera appuntamento al Parco archeologico Palmintelli con “Passato, Presente, Pasolini”

Lun, 22/08/2022 - 10:05

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CALTANISSETTA. Questa settimana, per i Teatri di Pietra, gli spettacoli di chiusura di Caltanissetta e Marsala e tre appuntamenti nella provincia di Palermo: oggi, lunedì 21 agosto, in scena Passato, Presente, Pasolini, ultimo appuntamento al Parco Archeologico Palmintelli di Caltanissetta. Mercoledì 24 gli spettacoli al Parco Archeologico Lililibeo a Marsala (Tp) chiudono con LA LUPA Rosso Terra che replicherà giovedì 25 nell’Area archeologica Antiquarium di Himera a Termini Imerese, Pa. Sempre giovedì 25 sarà la volta di Novecento al Castello Beccadelli Bologna di Marineo – Pa. Sabato 27 agosto in scena PerSèfone nell’Area archeologica Antiquarium di Solunto a Santa Flavia – Pa. Tutti gli spettacoli avranno inizio alle 21.00, biglietto 12,00 euro.

PPP Presente, Passato, Pasolini

Mda – Mimo Danza Alternativa dal Carteggio e Pilade di P.P.Pasolini, regia e coreografia Aurelio Gatti , musica Marcello Fiorini costumi Marina Sciarelli Genovese, con Valeria Busdraghi, Lucia Cinquegrana, Elisa Carta Carosi, Arianna Di Palma, Matteo Gentiluomo, Polina Lukanska, Paola Saribas e Gipeto, Chiara Meschini, Sebastiano Tringali

Un progetto di danza, teatro e musica che affronta l’urgenza(e la necessità)di un profondo cambiamento, sociale, culturale, economico, attraverso la visione complessa e poliedrica di Pasolini, poeta e intellettuale multiforme, eclettico, estremamente libero, che ha vissuto immerso nelle contraddizioni del suo presente riuscendo con la stessa lucidità a leggere i segni di scenari futuri e a non distogliere mai l’attenzione dal passato: “L’unica cosa che può contestare globalmente la realtà attuale è il passato. Per fare vacillare il presente basta metterlo a diretto confronto con il passato”. Guardiamo a Pasolini come fosse un tragico greco, sostanzialmente impolitico perché ossessionato, fino alla morte, dall’urgenza delle passioni ancestrali, dai tumulti del cuore, dalle dinamiche esistenziali.

Ci riferiamo a un intellettuale critico della modernità perché costante omologazione, attraversato da “fascismi” come abbrutimento e passivazione della ‘massa’, come culto della violenza senza scopo, come conformismo gregario da caserma. Ci si ispira a uno scrittore capace di denunciare un presente che riduce la vita a finzione e predilige le ipocrisie, mostrandone la lacerazione di essere ‘con se stessi e contro se stessi’. E forse proprio questa attenzione al “sociale dentro e fuori l’uomo” e alla sua contraddizione irrisolvibile, alla ricerca di una comunicazione non linguistica, pre-linguistica, là dove il dionisiaco insidia la certezza luminosa di Apollo, esprime la contraddizione tragica del contemporaneo che rende Pasolini attualissimo. Contraddizione come una permanente e irresolubile coesistenza degli opposti, perché “senza contraddizione/conflitto non c’è ‘vita”. Tutto questo per noi è materia di teatro e sostanza del progetto. Pasolini, in un tempo molto diverso ma molto preparatorio del nostro, ha sfidato il nulla, ha colto quella riduzione dell’io a soggetto funzionale alla produzione e al consumo, ha espresso la solitudine dell’uomo lasciato solo di fronte a un potere che non sa che farsene del volto umano per la sua programmazione del mondo.

È sorprendente scoprire la consistenza e attualità di Pasolini, scoprire quella sua profezia sulla società moderna e contemporanea, le cui conseguenze oggi stiamo vivendo. Foss’anche, solo, per andare in fondo a quelle stesse domande ed esigenze poste e mai affrontate. Ed è allora che al coro di Pilade “E’ lui la diversità fatta carne, venuta a fondare nella città una matrice di tradimenti e di nuove realtà? A mettere in dubbio l’ordine, ormai santo, in cui viviamo nel segno della più pura divinità? Risponde il Vecchio: Oh, un Diverso, certo. […]La Diversità, appunto. Malavera Diversità Quella che noi non comprendiamo, come una natura non comprende un’altra natura. Una diversità che dà scandalo.

Quasi a richiamare “…l’eroica vocazione a non arrendersi mai…”. “La più grande attrazione di ognuno di noi è verso il Passato perché è l’unica cosa che conosciamo e amiamo veramente”. Passato e presente convivono in uno sperimentalismo in cui forme, linguaggi e generi suggeriscono la messa in scena come una strategia espressiva per analizzare e riflettere sulla realtà del nostro tempo. Da Pilade, Affabulazioni, La Rabbia e la Divina Mimesis.

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