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Caltanissetta. Concluso il quinto congresso eucaristico, il Vescovo Russotto: “Sempre in cammino come popolo di Dio”

di Fiorella Falci - Avvenire

Caltanissetta. Concluso il quinto congresso eucaristico, il Vescovo Russotto: “Sempre in cammino come popolo di Dio”

Mar, 30/04/2024 - 16:20

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Un fiume di popolo e di fiaccole per le strade di Caltanissetta, nella processione infinita che ha concluso il Congresso Eucaristico diocesano, una festa dello Spirito con un percorso inedito, dal centro storico fino ai nuovi quartieri della città.
“Ripartiamo dall’essenziale. Eucaristia pane di vita e fuoco d’amore” è stato il tema del Congresso, lungo tutto l’anno pastorale, fino alla chiusura solenne di sabato 27 aprile.
Oltre 700 laici formati per la Missione, una staffetta eucaristica di adorazione itinerante in tutte le parrocchie e le case religiose, una catena ininterrotta di contemplazione e di preghiera, per sensibilizzare all’essenzialità dell’Eucaristia, fulcro della vita cristiana che interroga la coscienza di ciascuno.
In Quaresima lo scambio dei missionari tra le diverse parrocchie, per incontrare famiglie, giovani, laici, con i cenacoli anche nelle case, tra i cristiani della soglia, riflettendo insieme sulla Parola, confrontando le esperienze di spiritualità e di vita.


Anche il vescovo mons. Mario Russotto è stato missionario, incontrando in dieci grandi assemblee il mondo del lavoro, delle professioni, delle istituzioni, gli artisti, gli operatori pastorali, le forze dell’ordine, il mondo della scuola e della politica, partendo dalla Parola, facendola incontrare con l’esperienza delle diverse condizioni, dando voce alle testimonianze dei mondi vitali, risonanze di una ricerca di senso da condividere, segno distintivo di una comunità che si unisce intorno all’essenzialità radicale di Cristo.
Una riflessione e una consegna, la più impegnativa agli uomini del potere: “Dite la verità ai cittadini, questo nostro popolo ha bisogno di lavoro, ha bisogno di un futuro, il nostro territorio ha bisogno di ripopolarsi, la nostra gente è disperata. L’amore vero, l’esserci come servizio d’amore, è un no all’ingiustizia”.
La conclusione solenne del Congresso in una cattedrale gremita, con il portone spalancato sulla piazza dove centinaia di persone seguivano dai maxi-schermi, con il pontificale presieduto da mons. Russotto insieme ai tre vescovi figli della diocesi nissena: Migliore emerito dal Brasile, La Placa da Ragusa e Rumeo da Noto, in una atmosfera di passione condivisa: “Abbiamo sognato una Chiesa nella gioia, una Chiesa in missione – così il vescovo nell’omelia – e abbiamo pensato che questo Congresso avrebbe dovuto segnare lo slancio della nostra comunità diocesana, uno slancio di fede, di comunione, di carità, uno slancio di speranza. E così ci siamo messi per strada, siamo andati in missione, mettendoci in gioco, venendo allo scoperto, raccontando l’avventura di Dio in ciascuno di noi”.


“L’Eucarestia è scuola di fede, è mistero di speranza – ha concluso il vescovo – è cattedra di socialità, di politica, di famiglia, perché l’Eucarestia è l’umiltà di Dio, che si ritrae in un pezzo di pane, perché il suo desiderio immenso è non lasciarci mai orfani, mai soli. L’Eucaristia ci insegna l’arte dell’umiltà del servizio, dell’esserci senza voler apparire, dell’amare con il coraggio di perdere, fino alla croce, ma riaccendendo in noi l’entusiasmo di sperare, di camminare come popolo di Dio, come carovana del Signore, di camminare insieme”.

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