Dopo un’attenta analisi dei campioni biologici inviati al laboratorio di Igiene di Palermo è arrivata la conferma che Caltanissetta non desiderava avere: l’uomo che presentava i sintomi del “vaiolo delle scimmie” è positivo.
Il sospetto, alle dottoresse che hanno immediatamente visitato il trentacinquenne che si era presentato al Sant’Elia, è derivato dall’osservazione del corpo e della presenza di mal di testa costanti.
I segni e il racconto, infatti, erano compatibili con quelli individuati nei pazienti risultati poi positivi al “Monkeypox” o, come viene definito in Italia, il Vaiolo delle scimmie.
Il paziente non risulta in pericolo di vita e dunque presumibilmente sarà dimesso dall’ospedale per poter continuare il necessario isolamento finché non sarà guarito. Il decorso della malattia, in assenza di ulteriori complicazioni o aggravamento, si conclude generalmente nell’arco di poche settimane.