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Caltanissetta, Festa della Polizia. Il questore Ricifari: “Esserci sempre. Terra ricca di contraddizioni, abbiamo reagito contro la ‘piovra'”

Donatello Polizzi

Caltanissetta, Festa della Polizia. Il questore Ricifari: “Esserci sempre. Terra ricca di contraddizioni, abbiamo reagito contro la ‘piovra'”

Mar, 12/04/2022 - 12:43

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CALTANISSETTA – Aria di festa in centro storico, in piazza Garibaldi, per il 170° Anniversario della fondazione della polizia di stato che si è celebrato, a partire dalle ore 11 al Teatro Regina Margherita di Caltanissetta, alla presenza di Autorità civili e militari e di numerose scolaresche.

Dopo la lettura del messaggio del capo della Polizia Lamberto Giannini, sul palco è salito il questore Emanuele Ricifari che ha salutato i presenti e poi affrontato numerosi argomenti sullo stato della sicurezza a Caltanissetta ed in provincia, con ampie e penetranti riflessioni sullo stato della società nissena.

NON E’ UNA FESTA COME LE ALTRE. Non è una celebrazione come le altre. Giunge come prima occasione pubblica dopo il biennio pandemico e poi è difficile chiamare questo momento festa, perchè poco distanti da noi, in Europa, ci sono venti di guerra. Persone che devono fuggire e lasciare le proprie case, rifugiarsi in altri paesi. Qui, nel loggione, sono presenti delle donne e dei ragazzi apprena arrivati in Italia dall’Ucraina e che sono ospiti presso casa José, grazie a Fabio Ruvolo e alla cooperativa Etnos. Grazie a loro di essere presenti, un applauso“.

ESSERCI SEMPRE: “Il nostro motto, negli ultimi anni, è esserci sempre, anche in questi momenti di pandemia che hanno allargato gli orizzonti di attività delle forze di polizia. Noi ci siamo sempre , per una forza di polizia moderna, significa essere presenti quando la gente ha bisogno, quando c’è una necessità di soccorso. Fosse soltanto la polizia delle sirene e delle manette, probabilmente la nostra ragion d’essere sarebbe secondaria”.

TERRA RICCA DI CONTRADDIZIONI “Agire in Sicilia ed in particolar modo a Caltanissetta, per me che sono siciliano, ha un significato più profondo e non è come farlo altrove. Noi viviamo in una terra di contraddizioni. E’ vero che ci sono la profonda umanità della gente nissena che si incastra con l’accoglienza tipica di noi siciliani, che sopperisce con spirito di sacrificio, per sopravvivere a situazioni che, guardando i dati socio-economici, sarebbero insostenibili. C’è una capacità di resilienza fatta di spirito di sacrificio, c’è molto sommerso ed una criminalità che arretra ma resta molto diffusa.

CALTANISSETTA SICURA, NOTE ‘DOLENTI’ GELA E NISCEMI. Il tradizionale sottobosco di interessi incompatibili che si intrecciano tra pubblico e privato, viene fronteggiato da istituzioni di controllo , magistratura, forza di polizia e dagli eletti dalla gente. Rimane una cultura mafiosa che esiste trasversalmente ma radicata in una parte minoritaria dei cittadini. Caltanissetta non è certo una città insicura. La provincia registra una sostanziale sicurezza, fatta eccezione per l’area del gelese e del niscemese. La situazione lì è oggettivamente difficile. Ci sono sacche di resistenza al cambiamento, siamo in territori di assoluta fontiera: far spazio alla legalità è difficile anche negli ambienti cosiddetti sani. Registriamo costantemente passi indietro piuttosto che in avanti sotto il profilo della gestione amministrativa: non è soltanto colpa della politica, in realtà è colpa della società. Le forze di polizia, finanza e carabinieri non trovano la collaborazione, che si trova nel resto della provincia, nelle polizie locali.

LOGISTICA, COMMISSARIATO DI NISCEMI E CITTADELLA DELLA POLIZIA DI CALTANISSETTA : “Uno dei problemi che mi era stato segnalato dall’inizio, è quello della sistemazione degli uffici. In questo, è una soddisfazione personale, il fatto che con uno sforzo corale (Prefetto ed amministrazione niscemese) siamo riusciti, finalmente, ad ottenere il finanziamento da parte della regione siciliana, grazie al presidente Musumeci, della ricostruzione del commissariato di Niscemi che versava in condizioni pietose. Altrettanto stiamo cercando di fare, ringrazio il sindaco di Caltanissetta, per la costruzione degli edifici della nuova cittadella della polizia, che insieme a quella dei colleghi della finanza, sorgerà nel capoluogo nisseno: finalmente si è passati ad atti esecutivi. Entro la fine dell’anno inizierà l’iter per la costruzione”.

ESEMPIO PIRANDELLIANO. “Come si può pensare che persone alle quali l’acqua è destinata, partecipino alla sottrazione della stessa? Lo sintetizzo così. Non solo chi ne beneficiava come imprenditore agricolo, ed erano 26, ma addirittura chi effettuava i lavori di preparazione, era lo stesso a cui l’acqua non arrivava a casa. Questo ci dice che dobbiamo impegnarci ancora più a fondo. Dobbiamo andare tra la gente, nelle scuole, nele parrocchie, tra le associazione per far capire quale sia il gusto ed il vantaggio della legalità”

PIOVRA E MASCARIAMENTO: “Ci troviamo in un momento giudiziario particolare che ha riflessi importantissimi sulla società nissena. Sono in corso dibattimenti molto importanti; al di là del contenuto, i fatti hanno scosso la società nissena e nazionale. Rivendichiamo con forza la capacità di questa magistratura, di questa polizia di stato, di questo asset istituzionale, di far chiarezza, reagire e far pulizia e ricostruire l’assetto economico imprenditoriale. Non è stato facile, lo rivendichiamo con orgoglio. Utilizzando un termine cinematografico, era una vera e propria ‘piovra’ che si stava appropriando dell’economia della società, occupando posti per la gestione del potere fine a se stessa. Ancor peggio è che sia stato fatto usando il ‘mascariamento’ dei difensori della legalità, uno scudo da fighter delle anitmafie”.

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