Poco prima del pensionamento avrebbe deciso di impadronirsi di cinquantamila euro provenienti dai pagamenti del ticket e contenuti nella cassa dell’ospedale di Patti, in provincia di Messina. Chiuse le indagini portate avanti dalla guardia di finanza e coordinate dal procuratore di Patti, Angelo Vittorio Cavallo, nei confronti di un funzionario che ora dovra’ difendersi dall’accusa di peculato.
Gli accertamenti del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Messina sono stati rivolti alla verifica della corretta riscossione dei ticket dell’Azienda sanitaria provinciale e ha riguardato tutte le fasi gestionali delle somme: dalla riscossione al trasferimento presso gli istituti di credito attraverso le aziende autorizzate, compresa la corrispondenza dei documenti giustificativi inerenti i versamenti destinati all’Asp per la cosiddetta ‘riconciliazione’ tra la raccolta e i versamenti.
Il dipendente dell’Asp, L.C.S. di 66 anni, che aveva il ruolo di cassiere e addetto alla cassa ticket dell’ospedale ‘Barone Romeo’, nel 2019 avrebbe violato le procedure di riscossione appropriandosi del denaro contante. L’uomo, secondo l’accusa, avrebbe omesso la rendicontazione e la relativa consegna nelle casse ospedaliere. Una volta scoperto, ha restituito il maltolto con bonifici tracciabili sul conto corrente dell’Asp di Messina, con l’ultima tranche nel dicembre 2020, ma ora dovra’ chiarire alla giustizia le motivazioni del suo atto.

