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Enna, prete arrestato. Procuratore: “Abusi reiterati su 3 minori, possibili altre vittime”

Redazione

Enna, prete arrestato. Procuratore: “Abusi reiterati su 3 minori, possibili altre vittime”

Mar, 27/04/2021 - 17:04

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Al momento le vittime su cui si indaga sono tre, ma la Procura di ENNA non esclude che il sacerdote della Diocesi di Piazza Armerina arrestato oggi dalla Squadra mobile con l’accusa di violenza sessuale e atti sessuali con minorenni possa aver abusato di altri ragazzi. “Pensiamo che possano esserci, e quasi certamente ci saranno, altre vittime di questi condotte reiterate nel tempo, iniziate quando i tre erano ancora minorenni e andate avanti a lungo”, dice all’Adnkronos il procuratore di ENNA, Massimo Palmeri. Le indagini condotte dagli uomini della Mobile, guidati da Antonino Ciavola, sono scattate lo scorso dicembre quando un giovane ha chiesto aiuto alla Polizia.

“Un sacerdote di cui mi fidavo ha abusato di me”, ha detto, squarciando il velo sulle violenze che avrebbe subito da un seminarista (poi ordinato sacerdote), educatore di un’associazione cattolica. Agli investigatori ha raccontato i dettagli degli abusi che sarebbero andati avanti tra il 2009 e il 2013, ovvero da quando aveva appena compiuto 16 anni e fino ai 20. Ma le indagini, condotte nel più stretto riserbo, hanno fatto luce su altri abusi. Almeno altre due le vittime del sacerdote nel frattempo trasferito a Ferrara dove la Polizia gli ha notificato l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. E questa volta i presunti abusi, anche in questo caso su ragazzi minorenni, risalirebbero a un tempo più recente.

“Il secondo capo di imputazione viene contestato per condotte dal 2015 al 2019”, spiega il procuratore. Le altre due vittime non si sarebbero presentate spontaneamente dagli investigatori. Solo le indagini hanno consentito di risalire a loro. Ecco perché gli investigatori ritengono che possano esserci, oltre a quelli scoperti, altri abusati.

Quanti non lo sappiamo” dice ancora il capo della Procura di ENNA, che però lancia un appello. “Forse queste ulteriori vittime, che noi riteniamo ci siano, hanno avuto finora una certa remora a farsi avanti per timore di ritorsioni. Adesso che l’indagine è arrivata a questo sviluppo ‘clamoroso’ con l’arresto del sacerdote, il nostro auspicio è che possano farsi avanti. Abbiamo dimostrato che nonostante la delicatezza della vicenda siamo andati sino in fondo. Noi siamo qui, mi auguro che si possano sentire rassicurati dalla nostra vicinanza”. 

Le attività investigative, che si sono avvalse anche di intercettazioni e perquisizioni, sono proseguite per mesi. Gli uomini della Squadra mobile hanno ascoltato decine di persone informate sui fatti, molte delle quali avrebbero fornito elementi di riscontro a quanto denunciato dalla vittima. E a confermare l’ipotesi accusatoria ci sarebbero anche alcuni sms. Nei supporti informatici e nei telefonini sequestrati, infatti, sono stati trovati “documenti e testi di messaggi univocamente interpretabili in un contesto che conferma le tendenze del sacerdote verso questo tipo di comportamenti: atti sessuali con soggetti minorenni e poi anche maggiorenni di tipo omosessuale.

Condotte iniziate quando le vittime non avevano ancora raggiunto la maggiore età e proseguite per un certo periodo anche dopo”, spiegano gli inquirenti.  “E’ stato un lavoro difficile, delicato e lungo. Se altre vittime, che noi riteniamo ci siano, si faranno avanti noi andremo a fondo anche per ulteriori fatti che dovessero emergere”, assicura il procuratore.

I presunti abusi non sarebbero mai avvenuti in chiesa ma nei locali, nella disponibilità della parrocchia, di un’associazione cattolica di cui l’indagato era il responsabile. Lì il prete avrebbe abusato delle vittime, che nei suoi confronti avevano una sorta di sudditanza psicologica. “Si tratta di un sacerdote che, nonostante il clamore suscitato da questa indagine, ha potuto contare sul sostegno di una parte della comunità che ancora prende apertamente le sue difese.

Un prete che qui a ENNA ha avuto un certo seguito, con il suo attivismo e con il suo modo di fare ha esercitato una certa presa sulla comunità”. Naturale, dunque, che abbia avuto nei confronti delle tre presunte vittime, all’epoca minorenni, “un certo ascendente anche caratteriale”. Il parroco è l’unico indagato. “Non fa piacere a nessuno l’arresto di un sacerdote – conclude il procuratore -, ma di fronte a certe innegabili emergenze processuali da magistrato non ho potuto fare altro che trarre le conseguenze doverose”. (di Rossana Locastro) 

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