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Omicidio efferato alla Strata a’ Foglia: la notte di sangue nel cuore “malato” di Caltanissetta

Redazione

Omicidio efferato alla Strata a’ Foglia: la notte di sangue nel cuore “malato” di Caltanissetta

Gio, 04/06/2020 - 13:00

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CALTANISSETTA – Il viso riverso in una pozza di sangue sul pavimento di casa. Così sono ‘affogati’ i sogni di Siddique Adnan, pakistano di 32 anni, assassinato nel centro storico di Caltanissetta, alla Strata a’ foglia: era un giovane speranzoso, approdato in Sicilia, come migliaia di altri migranti, alla ricerca di una vita felice, serena, libera.

Avrebbero già un volto gli assassini, tre connazionali: due di loro sono stati fermati per omicidio aggravato, mentre un terzo è stato arrestato per favoreggiamento.

Tra indiscrezioni e rumors proviamo a ricostruire il delitto consumatosi nel ‘cuore’, ormai decadente ed in rovina, del capoluogo nisseno.

Alcune telefonate, alle 23.15, segnalano al 112 una lite. Immediato l’intervento dei carabinieri in via San Cataldo. In pochi minuti i militari dell’arma sono sul posto: all’interno dell’appartamento, al secondo piano di un piccolo stabile, il cadavere della vittima. Sangue ovunque, oltre che sul pavimento anche lungo le scale.

Le preziose segnalazioni di alcuni vicini, indirizzano le forze dell’ordine. Potrebbero sembrare le scene di un film, invece è la cruda realtà che squarcia la notte e si snoda sotto gli occhi dei residenti e dei passanti: repentino inseguimento dei carabinieri che armi in pugno si lanciano sulle orme dei fuggitivi. I tre sospetti, con gli abiti grondanti sangue, sono asserragliati all’ultimo piano di una palazzina di via Fornaia: provavano a far perdere le loro tracce.

Le indagini si concentrano sul movente: cosa ha scatenato la lite? Quale motivo ha armato la mano dei due assassini che con un coltello da cucina hanno sferrato almeno 4 fendenti alla vittima? Sicuramente è una questione di soldi, unica certezza confermata dagli investigatori che stanno cercando di mettere in ordine le tessere del puzzle, per fare piena luce sul delitto.

Un efferato omicidio che riporta in auge la condizione di pericolosità del centro storico: gli ultimi mesi (ovviamente senza tener conto del periodo della pandemia e del lockdown) sono stati segnati da numerosi arresti per droga, assalti a vetrine di negozi, episodi di vandalismo e risse. Una “palpabile” sensazione di insicurezza che, sia chiaro, non è da addebitare esclusivamente agli stranieri che ormai a migliaia abitano nel centro storico, ma anche, in egual misura, ai nisseni. Una commistione, purtroppo negativa, che getta una luce sinistra, maligna e negativa sul cuore di Caltanissetta: piccolo regno ‘senza valore’ in cui prolifera la microcriminalità.

Vacillano alcuni propositi enunciati a più voci da forze politiche e datoriali sul rilancio del centro storico e della strata a’ foglia come luogo di aggregazione e movida.

La realtà racconta ben altro: un monito per cambiare marcia al più presto, sempre che non sia troppo tardi.

(Foto di repertorio)

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