Salute

“E sedutosi … lo ammaestrava”: Andate nel villaggio vicino e troverete un’asina legata … scioglietela e conducetela da me” (di don Salvatore Callari)

Don Salvatore Callari

“E sedutosi … lo ammaestrava”: Andate nel villaggio vicino e troverete un’asina legata … scioglietela e conducetela da me” (di don Salvatore Callari)

Dom, 05/04/2020 - 07:30

Condividi su:

Si celebra oggi in tutta la chiesa la Domenica della Palme. Un senso di tristezza , certamente invade il nostro animo. Sono molti i motivi che giustificano questa tristezza, o forse anche , il dolore l’ansia, e smarrimento non riuscendo a vedere chiaro e ridente l’orizzonte del nostro futuro. La Domenica delle Palme è la memoria del solenne ingresso di Gesù a Gerusalemme, circondato da grande folla festante e da bambini che gridano cantando ; Osanna, Osanna….Fu un momento di gloria e di esultanza, voluto da Gesù prima di dare inizio all’ultimo segmento della sua vita. La chiesa ha sempre celebrato con aria festosa questa memoria. Ma oggi, purtroppo non è così. Non ci sono folle in processione, né palme o rami di ulivo inneggianti, inconfondibile segno di festa. La liturgia del giorno prevede una celebrazione dai due volti. Il primo dominato dalla esuberante esultanza di una memoria trionfale, il secondo caratterizzato dalla memoria del Cristo che sta per “ entrare” nei giorni della passione. Egli porterà a compimento il mistero della Redenzione che, se così posso dire, si esprime in tre momenti nei quali Gesù vede la realizzazione delle antiche profezie e nei quali manifesta il suo amore. Il Giovedì la Istituzione della Eucaristia, Ultima Cena; il Venerdì, la passione e la morte; la Domenica, la Risurrezione.

Egli ci ha amato “fino alla fine “ cioè nella misura massima dell’amore, con l’offerta della propria vita per noi tutti, uomini di ogni tempo. E come segno , si rende presente nella Eucaristia, durante il mistico convivio dell’Ultima Cena, poi affronta con incredibile forza la umiliazione della cattura, della flagellazione, della Via Crucis e la crocifissione, quando si consegna totalmente al Padre proclamando la fine della sua dolorosa e drammatica missione: “tutto ‘è finito”. Questa, diciamo così, è la “parte” che spettava a Lui, però non si chiude col fallimento perchè interviene il Padre , facendo la sua “parte” e lo glorifica con il misterioso evento della Risurrezione. Sforziamoci di vivere questa settimana al meglio. Anche se non sostenuti dalle solenni liturgie né dalle manifestazioni tradizionali. Non trascuriamo, allora, di vivere nel segno della fede, le memorie della “ Settimana Santa, impegnandoci a seguire i social che sicuramente faranno gli opportuni servizi di trasmissione.

Pubblicità Elettorale