Salute

Catania, arrestata mamma che ha tentato di uccidere il figlio disabile: salvato dalla badante

Redazione

Catania, arrestata mamma che ha tentato di uccidere il figlio disabile: salvato dalla badante

Ven, 13/12/2019 - 22:19

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CATANIA –  Una vita difficile segnata da dolori familiari e dedicata alla cura del figlio 20enne, affetto da tetraparesi spastica e ritardo mentale, che ha tentato di uccidere prima facendogli ingerire tutto il contenuto di un flacone di gocce di un sedativo e poi tentando di soffocarlo riempiendogli la bocca con della carta assorbente inzuppata di profumo. È il dramma vissuto a Catania in casa di una 54enne che è stata arrestata per tentativo di omicidio da carabinieri del comando provinciale. La donna, che in passato avrebbe cercato di fare morire di fame il figlio, è stata posta ai domiciliari dal Gip in una Comunità terapeutica assistita (Cta) su richiesta della Procura. A salvare il giovane è stata la sua badante che, insospettita dall’atteggiamento della madre del 20enne, ha esposto prontamente i suoi dubbi a militari dell’Arma che hanno fatto irruzione nell’appartamento e lo hanno soccorso. Il movente del gesto non è certamente economico, si sottolinea in ambienti investigativi. Ed è la stessa Procura di Catania a sottolineare che la donna avrebbe agito «spinta da motivazioni che si annidano subdolamente nella mente di un essere umano». Non è un caso che la 54enne è stata subito sottoposta a un Trattamento sanitario obbligatorio (Tso) in un ospedale della provincia e poi posta agli arresti domiciliari dal Gip in una Cta, come chiesto dal pool di magistrati specializzato sui reati di violenza di genere. «La vicenda, pur in considerazione della sua gravità dal punto di vista giuridico – spiega la Procura – assume particolare intensità emotiva in relazione al contesto in cui è maturata». Secondo la ricostruzione dei carabinieri il tentativo di omicidio sarebbe stato ‘pianificatò dalla donna che aveva allontanato da casa la sua anziana madre, che poi aveva fatto rientrare, ma chiudendola in una stanza a chiave. La badante del 20enne, che ha assistito alla scena, preoccupata, ha avvisato i carabinieri che hanno fatto irruzione nell’appartamento e trovato il giovane in preda a una grave crisi respiratoria. Il primo intervento di disostruzione del cavo orale gli ha consentito di respirare. Poi è stato aiutato per l’espulsione del farmaco. Soccorso da personale medico del 118 è stato stabilizzato e poi ricoverato in ospedale. La madre del disabile non ha nascosto le proprie responsabilità ai militari dell’Arma, anzi ai carabinieri ha confermato le ipotesi a suo carico. L’amministratore di sostegno del giovane ha presentato denuncia nei confronti della donna, aggiungendo anche che aveva già attentato alla vita del disabile interrompendone l’alimentazione

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