Salute

Blitz contro paytv pirata anche in Sicilia: 700mila utenti oscurati, rischiano carcere e multa

Redazione

Blitz contro paytv pirata anche in Sicilia: 700mila utenti oscurati, rischiano carcere e multa

Mer, 18/09/2019 - 19:03

Condividi su:

E’ la più vasta operazione di polizia mai condotta contro le tv pirata, e non a caso è stata denominata ‘Eclissi’, dato che ha portato all’oscuramento di ben oltre 700mila utenti collegati al momento del blitz. L’indagine è stata coordinata a livello nazionale dalla Procura di Roma e a livello internazionale da Eurojust ed Europol e ha puntato a disarticolare una complessa infrastruttura tecnologica per la diffusione illegale via Internet di numerose emittenti televisive a pagamento, da Sky a Dazn, Mediaset e Netflix, solo per citare le più note. Nel mirino la piattaforma Xtream Codes, ideata da due cittadini greci, che consentiva la trasformazione e diffusione in dati informatici delle trasmissioni audiovisive protette da copyright. Un giro d’affari stimato in circa 60 milioni di euro annui, dato che gli utenti sono oltre 5 milioni solo in Italia. I fruitori del servizio ora rischiano la reclusione da sei mesi a 3 anni e la multa fino a 25.822 euro. L’organizzazione si basava su una fitta rete commerciale, diffusa su tutto il territorio nazionale e con basi prevalentemente in Lombardia, Veneto, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, che riceveva il segnale grazie al sistema Iptv, che converte illegalmente il segnale analogico della paytv in segnale web. Venivano così acquisiti interi pacchetti di contenuti e rivenduti ai clienti finali a un prezzo di circa 12 euro, consentendo di vedere tutti i principali palinsesti Tv con un unico abbonamento. L’indagine tecnico-informatica sui segnali in streaming effettuata dalla Polizia postale ha consentito di individuare le sorgenti dalle quali partiva il segnale pirata. Potentissimi server collocati all’estero per la diffusione in tutta Europa, con dati criptati e tracce fatte rimbalzare da un paese all’altro per sfuggire alle forze dell’ordine. Al centro del sistema la società di diritto bulgaro Xtream Codes Ltd, gestita dai due greci ideatori della truffa. Per questo l’operazione ha coinvolto le autorità giudiziarie e le polizie di Francia, Paesi Bassi, Germania, Bulgaria e Grecia, oltre a 100 finanzieri. Sono stati sequestrati 200 server, 80 domini, 197 rapporti finanziari tra account Paypal, Postepay e conti corrente, e sono state effettuate perquisizioni nei confronti di 25 persone sul territorio nazionale. Per gli utenti, oltre alla multa salata e al carcere, anche un altro rischio, legato al cosiddetto ‘pezzotto’, il decoder per la ricezione pirata collegato al wifi domestico, che può diventare un ‘cavallo di Troia’ consentendo l’intrusione da remoto nei dispositivi connessi. Soddisfazione per l’operazione è stata espressa dalla Lega Serie A, che col presidente Gaetano Miccichè e l’ad Luigi De Siervo sottolinea come “finalmente si inizia a ristabilire lo Stato di diritto”.

Pubblicità Elettorale