Salute

ProLoco, il presidente D’Antona: “Occorre un rilancio del Palazzo che è stato definito la metafora di una città incompiuta”

Redazione

ProLoco, il presidente D’Antona: “Occorre un rilancio del Palazzo che è stato definito la metafora di una città incompiuta”

Lun, 01/07/2019 - 09:51

Condividi su:

Giorno 25 giugno, la ProLoco di Caltanissetta ha partecipato all’Assemblea regionale delle Pro Loco svoltasi a Zafferana Etnea: all’ordine del giorno l’incontro con i volontari del Servizio Civile che concludevano il corso di formazione. Anche quest’anno, infatti, a Caltanissetta, sei giovani stanno facendo un’importante esperienza di volontariato culturale grazie ad uno strumento che ormai da anni consente alla nostra città di potere fornire informazioni turistiche presso l’Infopoint di Palazzo del Carmine e di accrescere, attraverso una progettualità mirata e con tutor specializzati, le conoscenze sul nostro territorio. 

Durante il suo intervento, il Presidente della Regione, Nello Musumeci, ha toccato vari temi, partendo dal ruolo che devono avere le Pro Loco e insistendo sulla funzione “svincolata dalla politica”.

Ciò che a noi sembra, invece, è che le ProLoco, come qualunque altra forma di volontariato socio-culturale, abbiano bisogno di una buona politica, che individui con chiarezza, costanza e determinazione gli ambiti di intervento turistico-culturale delle identità locali. 

In particolare, la ProLoco di Caltanissetta (che, come tutte le ProLoco, è tenuta ad rendicontazione ufficiale approvata dalla Regione), negli anni ha costituito uno strumento di stimolo, custodia, cooperazione fattiva anche in virtù di una convenzione con il Comune  riguardante la fruibilità settimanale di Palazzo Moncada e l’organizzazione di momenti salienti come la Pasqua, il Natale, l’Estate. La presenza costante e appassionata all’interno della Galleria civica d’arte di Palazzo Moncada consente, oltre alle presenze giornaliere di chi giunge in città e visita le collezioni, anche un controllo sui beni e le strutture, di cui viene fornita immantinente l’eventuale condizione di cattivo stato o di pericolo. 

A onor del vero, non sempre alle sollecitazioni documentate e preoccupate hanno fatto seguito degli interventi risolutivi e, negli ultimi anni, spesso sono finanche mancate le risposte. Per essere ancor più espliciti, negli ultimi anni nessuno strumento è stato fornito per condurre ordinariamente le collaborazioni usuali, come se all’improvviso e non si sa per quali motivi, la ProLoco fosse diventata una sorta di antagonista da ignorare o dileggiare pubblicamente attraverso mezzi poco istituzionali. Addirittura, mancando ogni tipo di programmazione circa la manutenzione, gli investimenti e la visione della funzione del Palazzo più prestigioso della città, la ProLoco si è fatta parte responsabile, insieme ad un’altra associazione, della presentazione di un progetto votato in occasione del Bilancio partecipativo, per allestire una sala dedicata alla famiglia Moncada e alle vicende dello stesso Palazzo. La “preoccupazione” è stata tale che l’Amministrazione uscente non ha neanche provveduto all’impegno di spesa… 

Non stiamo a dire della nostra presenza sollecita e crediamo qualitativamente apprezzabile all’EXPO di Milano e al FICO di Bologna, né del ruolo svolto nel creare un ponte di ulteriore collaborazione con il Liceo Musicale Bellini che quest’anno è entrato a pieno titolo nella programmazione teatrale del teatro Margherita, né del concorso Taste & win che annualmente conduce in città molti visitatori. Eppure di più si sarebbe potuto fare, se ci fosse stato un rapporto sereno e costruttivo con l’Ente locale, così come si è instaurato – di contro – con tante altre associazioni cittadine, nello spirito unitario che ci contraddistingue.

Addirittura nei giorni passati ci è dispiaciuto vedere che l’assessore uscente abbia contribuito a screditare attraverso incomprensibili “like” sui social una manifestazione da lui stesso inaugurata e chiusa, ossia quella dedicata alle somiglianze tra le processioni pasquali nissene e spagnole, promossa e organizzata dalla Fondazione Federico II – in collaborazione con RECESSAP, ma anche con l’Assessorato alla cultura del Comune di Caltanissetta, con il Museo Diocesano di Caltanissetta, l’associazione ProLoco, il Dipartimento di culture e società dell’Università di Palermo, il Centro Regionale per la Progettazione e per il Restauro. Meglio si sarebbe potuto fare, forse, ma quando non si trovano insieme le modalità, le responsabilità non sono certo di chi si mette a disposizione per collaborare.

Un rilancio del Palazzo che è stato definito “la metafora di una città incompiuta” è, a nostro avviso, indispensabile. È indispensabile tenerne puliti e dignitosi gli accessi (cosa di cui l’amministrazione uscente non si è mai fatta carico in modo risolutivo); avviarne il restauro complessivo; ripensarne le funzioni generali; inserirlo all’interno di una rete di città moncadiane; avviare studi di ricerca che ne riguardino i decori, anche con la collaborazione della Soprintendenza ai BB.CC. la cui recente guida assegnata alla dottoressa Daniela Vullo ci fa ben sperare. È indispensabile garantirne gestione ordinaria e direzione scientifica. Ma ci piace pensare che l’attuale amministrazione voglia vedere in una programmazione culturale sprovincializzante il vero destino di questa meraviglia architettonica, per esempio a partire da una estemporanea di scultura che preveda l’arredo della corte esterna, così come era stata pensata in un progetto di cui non conosciamo gli esiti del 2016. Noi, come sempre, restiamo a servizio della buona politica e di tutta la cittadinanza e non ci facciamo influenzare da chi cerca di screditarci solo per scopi poco nobili che nascondono frustrazione ed interessi personali.

Giuseppe D’Antona – Presidente Pro Loco Caltanissetta

 

Errore, il gruppo non esiste! Controlla la tua sintassi! (ID: 159)