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“Reddito di cittadinanza a 500 euro per famiglia”. La nota del governo: ricostruzione falsa, resta a 780 euro

Redazione

“Reddito di cittadinanza a 500 euro per famiglia”. La nota del governo: ricostruzione falsa, resta a 780 euro

Dom, 02/12/2018 - 10:06

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L’ipotesi citata da Il Sole 24 ore e negata anche dal vicepremier Di Maio. Sullo sfondo, la trattativa per correggere la manovra economica

«Non c’è mai mai mai (sic) stata neanche per un secondo l’ipotesi di far scendere a 500 euro il reddito di cittadinanza. Sempre 780 euro». E’ quanto specificano fonti di governo in merito alle ricostruzioni della stampa su una rimodulazione del reddito di cittadinanza. L’ipotesi era stata citata da un articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore. “Ogni giorno ci sono nuove ipotesi sul reddito di cittadinanza. Il reddito di cittadinanza come è partito così arriva”, ha commentato il vicepremier Luigi Di Maio incontrando la stampa nel Trevigiano. “È una misura – ha proseguito – che arriverà alle persone che vorranno mettersi in gioco per trovare lavoro e noi, come Stato, gli proporremo un lavoro e se non lo accetteranno perderanno il reddito. È una misura di politiche attive del lavoro – ha spiegato ancora Di Maio – che tra l’altro darà sgravi alle imprese che assumeranno dalla platea del reddito di cittadinanza”. “Se un’impresa assume chi prende il reddito – ha concluso – avrà uno sgravio fiscale pari al reddito di cittadinanza che prendeva quella persona”.

Secondo la ricostruzione fatta dai media, da 780 euro, qual era la misura di riferimento del reddito di cittadinanza per persona nella formulazione ipotizzata inizialmente dal governo M5S-Lega, si sarebbe scesi a 500. E questo non per singola persona o pensionato, ma per nucleo familiare. Sarebbe questa la proposta fatta dal ministero del Lavoro a quello dell’Economia, in questi giorni di trattativa tra l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte e la Ue. I 500 euro sono riferibili a una platea di circa 1,7 milioni (rispetto ai 6,5 milioni di poveri calcolati in Italia). Il Rei, ovvero il reddito d’inclusione introdotto dal governo Gentiloni, ha finora interessato 379 mila famiglie povere, attestandosi in media su un importo mensile di 305 euro. Dunque, la differenza tra reddito di cittadinanza e Rei si sarebbe assottigliata, mentre potenzialmente varierebbe anche la platea di persone che potrebbe usufruire della nuova forma di contrasto alla povertà fortemente voluta dai Cinque Stelle. Il Rei, infatti, oggi è percepibile per nuclei familiari con un Isee che non superi i 6 mila euro. Dalle dichiarazioni Isee del 2017 pubblicate dall’Inps, emerge che a totalizzare un Isee pari a zero sono in 580 mila, seguono circa un milione di nuclei familiari tra zero e 3 mila euro; circa 650 mila tra i 3 mila e i 7.500 euro. (di Franco Stefanoni, fonte corriere.it)

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