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Sgarbi scrive contro pm di Caltanissetta: “Inquieta sequestro pubblicazione Agrigento”

Redazione

Sgarbi scrive contro pm di Caltanissetta: “Inquieta sequestro pubblicazione Agrigento”

Gio, 15/11/2018 - 16:20

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PALERMO – Vittorio Sgarbi ha inviato una lettera al presidente della Repubblica, al Csm e ai magistrati della Cassazione per segnalale che il 26 agosto 2017, il giorno dopo la stampa, “il pm di Caltanissetta David Spina ha inviato la polizia il tutte le edicole di Agrigento e provincia per il sequestro di tremila copie di una pubblicazione dal titolo ‘La Banda Alfano e la Procura a delinquere’, editata dall’avvocato Giuseppe Arnone”, ex consigliere comunale della citta’ dei Templi ed ex presidente di Legambiente. La Cassazione, lo scorso 22 febbraio, ha confermato l’ordinanza del Tribunale. La pubblicazione e’ stata ritenuta “calunniosa” sia in danno dell’allora ministro dell’Interno Angelino Alfano, sia di alcuni magistrati agrigentini. “Il sequestro – scrive Sgarbi – e’ stato confermato prima dal Gip di Caltanissetta, poi dal Riesame e infine – circostanza che non puo’ che inquietare – dalla VI sezione della Cassazione. Quest’ultima pronunzia viola le norme della Costituzione, i principi della Carta europea dei diritti dell’uomo e gli articoli della legge italiana sulla stampa”. Prima di questa sentenza, dal dopoguerra ad oggi, e’ stata sempre rispettata la liberta’ di stampa: un giornale o un libro – sottolinea Sgarbi – possono essere sequestrati e vietati solo a seguito della sentenza di un tribunale, divenuta irrevocabile, che accerti il reato di diffamazione. La nostra Costituzione e la Convenzione europea vietano la censura preventiva, vietano esattamente cio’ che ha fatto la Cassazione”. “Se qualcuno critica, ‘apertis verbis’, con coraggio, documenti alla mano, il congiunto operato di politici come Angelino Alfano, Giuseppe Lumia e Rosario Crocetta, di imprenditori come Antonello Montante e di settori della magistratura funzionali alla peggiore politica, forse che nel nostro Paese non si debba piu’ applicare la Costituzione?”, conclude Sgarbi.