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Pistoia, operaio nisseno accoltella caporeparto: due giorni in fuga, poi si costituisce dai carabinieri

Redazione

Pistoia, operaio nisseno accoltella caporeparto: due giorni in fuga, poi si costituisce dai carabinieri

Dom, 25/11/2018 - 17:24

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PISTOIA. Per due giorni, in preda al panico e al rimorso, avrebbe viaggiato in treno da una città all’altra. Fino a quando, mercoledì pomeriggio, riacquistata la lucidità, e il coraggio, ha telefonato a un avvocato di fiducia. Per poi presentarsi insieme al legale ai carabinieri.

Si è costituito al comando provinciale di viale Italia, intorno alle 21 di mercoledì 21 novembre, l’operaio che lunedì ha accoltellato un collega durante una lite all’interno dello stabilimento Hitachi di via Ciliegiole, dandosi poi alla fuga. Accusato di tentato omicidio, Rocco Fabrizio David Mirisola, 30 anni, di Caltanissetta e residente a Casalguidi, è stato sottoposto a “fermo di indiziato di delitto” e, dopo la formalizzazione del provvedimento, è stato trasferito nel carcere di Pistoia su disposizione del pm titolare delle indagini, il procuratore capo facente funzioni Giuseppe Grieco.

Secondo la legale, c’era stato proprio il suo senso del dovere come caporeparto all’origine dei dissapori culminati con il colpo di coltello inferto al collega, il 40enne pistoiese Fiorenzo Boccardi, all’interno di una carrozza ferroviaria in allestimento (entrambi sono dipendenti di una ditta esterna all’Hitachi Rail). L’uomo era stato ricoverato in codice giallo all’ospedale e operato d’urgenza per suturare un ’arteria, ma non è mai stato in pericolo di vita.

Fatto sta che mercoledì sera Mirisola si è costituito. Probabilmente, spiegano gli inquirenti, anche perché le sue condizioni di fuggiasco erano ormai diventate insostenibili. Soprattutto dopo l’arresto, avvenuto nella tarda serata di lunedì, dell’amico che avrebbe dovuto aiutarlo portandogli vestiti e auto, Kristian Gruri, 27enne albanese. Accusato di favoreggiamento personale, quest’ultimo, proprio ieri mattina, è stato interrogato in carcere dal gip del tribunale, che, dopo averne convalidato l’arresto, lo ha rimesso in libertà, non essendoci ormai più alcun rischio di reiterazione del reato.

Inoltre, i carabinieri del Norm, stavano chiudendo il cerchio attorno al ricercato, poiché avevano già individuato un altro suo complice, un 41enne pubblico esercente di Serravalle, che è stato denunciato – anch’egli – per favoreggiamento personale: secondo gli investigatori del Nucleo operativo potrebbe aver fornito ospitalità all’amico. (di Massimo Donati, fonte iltirreno.gelocal.it)