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Mafia, operazione “Domino”: giochi in mano clan, 29 arresti. Indagini e sequestri anche nel nisseno

Redazione

Mafia, operazione “Domino”: giochi in mano clan, 29 arresti. Indagini e sequestri anche nel nisseno

Lun, 19/11/2018 - 14:02

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L’inchiesta, sviluppatasi tra aprile 2016 a marzo 2017, e’ consistita essenzialmente nello svolgimento di indagini di tipo tecnico, corroborate da attivita’ di tipo tradizionale e successivamente da accertamenti patrimoniali. Ora i 29 arresti della polizia, che si sommano ai recenti 13 compiuti dalla stessa polizia. Durante l’operazione sono state sequestrate agenzie di scommesse nelle province di Catania, Siracusa, Caltanissetta e Ragusa.

Il procedimento ha preso le mosse dal monitoraggio del clan Cappello-Carateddi e del suo leader Salvatore Massimiliano Salvo e ha consentito di rilevare come Salvo avesse dimostrato interesse nei confronti di un nuovissimo, imponente ed efficace sistema criminoso finalizzato a consentire il massiccio reimpiego del denaro proveniente dalle attivita’ criminali ascrivibili al clan Cappello – Bonaccorsi nel settore delle scommesse sportive on line, nonche’ l’incremento del capitale illecito attraverso le numerose agenzie che gestiscono, anche per conto del clan appena menzionato, il gaming on-line. Le indagini, quindi, nate come naturale prosecuzione di quelle svolta dalla Squadra Mobile di Catania e dal Servizio centrale Operativo di Roma nei confronti di appartenenti al clan Cappello-Bonaccorsi e gia’ sfociata nella nota operazione “Penelope”, si sono rivelate da subito particolarmente fruttuose ed innovative, in quanto hanno consentito di registrare alcune conversazioni dal tenore delle quali si delineava in maniera chiara un articolato progetto di espansione, ideato da alcuni affiliati al clan Cappello, nel settore delle scommesse online, che prevedeva l’acquisizione nelle province di Ragusa e Siracusa di locali commerciali da adibire a sale scommesse sotto l’insegna “PlanetWin365”, nonche’ la commercializzazione di un software da installare presso sale di terzi che avrebbe consentito l’esercizio abusivo di scommesse, in quanto operativo sul .com (illegale sul territorio italiano) in maniera parallela all’attivita’ lecita, e quindi schermata dalla autorizzazione ottenuta dalla Planet di occuparsi delle scommesse on line esclusivamente attraverso l’estensione su .it. Era operativo, dunque, sull’intero territorio siciliano un sistema che, sovente, sfruttava la copertura legale fornita dal marchio Planetwin365. Nuova proprietà PlanetWin365 estranea alle indagini

Focalizzata l’attenzione degli investigatori sulla figura di un imprenditore siracusano, in possesso di rilevanti risorse finanziare e tecniche, identificato in Fabio Lanzafame, collaborato – sotto il profilo tecnico-amministrativo – da una serie di soggetti, tecnicamente attrezzati, per mantenere efficace il sistema occulto, parallelo a quello legale.

Accertata l’infiltrazione nell’intero settore della raccolta del gioco attraverso cui assicurare, di fatto, una posizione di predominio alle famiglie mafiose rispetto agli operatori del circuito legale, contribuendo in maniera determinante a rendere estremamente difficoltosa l’attivita’ di controllo, favorendo il reimpiego dei capitali illecitamente acquisiti. Documentati i rapporti tra Fabio Lanzafame e Salvatore Massimiliano Salvo, “Massimo ‘u carruzzeri”, figura apicale del clan mafioso Cappello – Bonaccorsi tali da garantire una capillare diffusione, sul territorio catanese ed in provincia, della rete illegale di raccolta scommesse concepita e realizzata da Lanzafame. Gli interessi della compagine mafiosa, in tale specifico settore, venivano curati, sul versante catanese, da Giovanni Orazio Castiglia, legato a Salvo da rapporti diretti di parentela, mentre sul versante aretuseo emergevano le figure degli imprenditori Salvatore Bosco e Antonino Iacono, entrambi residenti a Pachino, quali garanti dei medesimi interessi. Due distinte associazioni a delinquere, specializzate nell’esercizio del gaming online clandestino, con interessi illeciti coincidenti con quello perseguito dalla compagine mafiosa di riferimento e che operavano, pertanto, al fine di agevolare e rafforzare l’operativita’ del clan Cappello-Bonaccorsi.

  1. Castiglia Giovanni Orazio (cl.1984), già detenuto, nei cui confronti il G.I.P. ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere;
  2. D’Agata Santo (cl.1973), per il quale il Gip ha disposto gli arresti domiciliari;
  3. Di Bella Andrea (cl.1991), per il quale il Gip ha disposto gli arresti domiciliari;
  4. Nania Francesco (cl.1976), per il quale il Gip ha disposto gli arresti domiciliari;
  5. Russo Antonino (cl.1980), per il quale il Gip ha disposto gli arresti domiciliari;
  6. Truglio Salvatore (cl.1983), per il quale il Gip ha disposto gli arresti domiciliari;

tutti già detenuti per questa causa in quanto sottoposti a fermo di indiziato di delitto su provvedimento di questo ufficio eseguito in data 14.11.2018 ed in data 16.11.2018 per Russo Antonino, nonché nei confronti di:

  1. Bosco Salvatore (cl.1985), pregiudicato, in atto già detenuto per altra causa, nei cui confronti il Gip ha applicato la custodia cautelare in carcere;
  2. Salvo Salvatore Massimiliano (cl.1982) inteso “Massimo ‘u carruzzeri”, in atto detenuto in regime di cui all’art 41 bis O.P. per altra causa, nei cui confronti il Gip ha applicato la custodia cautelare in carcere;
  3. Blanco Santo (cl.1964), per il quale il Gip ha disposto gli arresti domiciliari;
  4. Bucceri Francesco (cl.1978), per il quale il Gip ha disposto gli arresti domiciliari;
  5. Caniglia Domenico (cl.1971), per il quale il Gip ha disposto gli arresti domiciliari;
  6. Castiglia Orazio (cl.1963), per il quale il Gip ha disposto gli arresti domiciliari;
  7. Cavaleri Angelo (cl.1944), per il quale il Gip ha disposto gli arresti domiciliari;
  8. Cavaleri Ivano (cl.1977), per il quale il Gip ha disposto gli arresti domiciliari;
  9. Conte Christian (cl.1993), per il quale il Gip ha disposto gli arresti domiciliari;
  10. Crali William (cl.1989), per il quale il Gip ha disposto gli arresti domiciliari;
  11. Di Cio Federico (cl.1977), per il quale il Gip ha disposto gli arresti domiciliari;
  12. Di Mauro Tiziano (cl.1980), per il quale il Gip ha disposto gli arresti domiciliari;
  13. Greco Giuseppe (cl.1960), per il quale il Gip ha disposto gli arresti domiciliari;
  14. Greco Lorenzo (cl.1989), per il quale il Gip ha disposto gli arresti domiciliari;
  15. Guasta Antonino (cl.1973), per il quale il Gip ha disposto gli arresti domiciliari;
  16. Iannelli Massimo (cl.1965), per il quale il Gip ha disposto gli arresti domiciliari;
  17. Lima Luca (cl.1984), per il quale il Gip ha disposto gli arresti domiciliari;
  18. Lizzoli Alessandro Rosario (cl.1972), per il quale il Gip ha disposto gli arresti domiciliari;
  19. Minutola Giovanni (cl.1986), per il quale il Gip ha disposto gli arresti domiciliari;
  20. Nania Cristian (cl.1989), per il quale il Gip ha disposto gli arresti domiciliari;
  21. Sterzi Andrea (cl.1975), per il quale il Gip ha disposto gli arresti domiciliari;
  22. Tela Giorgio (cl.1979), per il quale il Gip ha disposto gli arresti domiciliari,

Nei confronti dei 7 ulteriori indagati che, in esecuzione del citato decreto di fermo emesso da questo ufficio in data 12.11.2018, sono stati catturati in territorio di Siracusa (Conte Giovanni e Iacono Antonino), a Ribera (D’Anna Gino e Salvaggio Pietro), a Messina (Cioffi Davide), a Gela (Susino Angelo Antonio) e a Vittoria (Di Pasquale Giovanni) i Giudici per le indagini preliminari territorialmente competenti hanno applicato, su conforme richiesta dei locali uffici di Procura, la misura della custodia cautelare in carcere.

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