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Stato-mafia: il generale dei carabinieri Antonio Subranni respinge accuse di Agnese Borsellino

Redazione

Stato-mafia: il generale dei carabinieri Antonio Subranni respinge accuse di Agnese Borsellino

Ven, 22/09/2017 - 16:44

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PALERMO – “Ritornando alle dichiarazioni della signora Borsellino, sottolineo che ella parla di me, in modo direi “lapidario”, per la prima volta soltanto dopo 17 anni e 3 mesi dalla strage di via d’Amelio“. Lo afferma il generale dei carabinieri Antonio Subranni, rendendo dichiarazioni spontanee al processo sulla trattativa tra Stato e mafia. La signora Agnese, vedova del giudice Paolo Borsellino, aveva sostenuto di avere appreso dal marito, il 15 luglio 1992 (4 giorni prima della strage di via D’Amelio) che il generale Subranni era stato “punciutu” (punto, ndr), un modo per dire che era affiliato a cosa nostra. “La signora, tuttavia, era gia’ stata escussa dal pm di Caltanissetta, Cardella, in sede di indagini, in data 6 novembre 1992 (vale a dire a meno di 4 mesi dalla strage) ed, altresi’, il 23 marzo 1995, davanti alla Corte d’Assise di Caltanissetta… In quella sede, la signora Borsellino ha raccontato vari e motivati momenti di forte turbamento e di sfiducia attraversati dal marito proprio nei suoi ultimi giorni di vita, in relazione alla proposta dell’allora Ministro Scotti di candidarlo alla Superprocura ed in relazione ai rapporti con i suoi colleghi della Procura di Palermo.”

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