Salute

Omicidio-suicidio Palermo: muratore uccide per debito e si spara

Redazione

Omicidio-suicidio Palermo: muratore uccide per debito e si spara

Mer, 09/09/2015 - 21:54

Condividi su:

PALERMO – Omicidio-suicidio in via del Parlamento, al civico 20, traversa di corso Vittorio Emanuele, nel cuore di Palermo. E’ successo intorno a mezzogiorno. Si tratta di due muratori, Giuseppe Di Stefano, 44 anni, e Alessandro Valenti, 39 anni, che avrebbero avuto problemi economici legati a un debito di lavoro. Ad assistere all’omicidio il figlio di uno dei due amici, presumibilmente testimone alla tragedia. Secondo una prima ricostruzione i due avrebbero iniziato a litigare per strada, poi all’interno di un magazzino di proprieta’ di Di Stefano. Gli animi si sarebbero surriscaldati. Forse qualche parola di troppo. A un certo punto Giuseppe Di Stefano, residente in una palazzina in ristrutturazione proprio in via del Parlamento, ha deciso di salire a casa. Quando e’ sceso era armato di un revolver calibro 38 rinvenuto dagli investigatori sul luogo del delitto e successivamente sottoposto a sequestro. Di Stefano prima ha fatto fuoco con due colpi contro Valenti, uccidendolo. Dopo ha rivolto verso se stesso la pistola, togliendosi la vita. Le persone che hanno assistito alla scena hanno subito allertato le forze dell’ordine. Sono accorsi i sanitari del 118 che hanno costatato la morte dei due. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, Valenti avrebbe richiesto il pagamento di prestazioni di lavori di ristrutturazione, gia’ eseguite a Di Stefano, di una cantina al civico 22. Ad assistere all’omicidio il figlio sedicenne di Valenti, testimone della tragedia, che era riuscito a dileguarsi. I due muratori avrebbero iniziato a litigare per strada, poi all’interno di un magazzino di proprieta’ del Di Stefano. A un certo punto Di Stefano, residente in una palazzina in ristrutturazione nella stessa via del Parlamento, al civico 18, ha deciso di salire a casa. Quando e’ sceso pero’ era armato di un revolver calibro 357 Magnum Smith & Wesson, con matricola, ma rubata, con la quale ha esploso i due colpi contro colpendo Valenti, palermitano residente a Monreale, prima di spararsi. I carabinieri hanno condotto in caserma il figlio di Valenti per ascoltare la sua versione dei fatti.

Pubblicità Elettorale