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Ddl Penale, Pagano (Ap): “Si’ a miglioramenti condivisi, Orlando chiarisca meglio sue perplessita'”

Redazione

Ddl Penale, Pagano (Ap): “Si’ a miglioramenti condivisi, Orlando chiarisca meglio sue perplessita'”

Sab, 25/07/2015 - 19:41

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ROMA – “Ribadiamo che non c’e’ alcuna norma ‘ammazza-Iene’, lo abbiamo spiegato ieri in tutte le salse. L’emendamento in questione e’ stato depositato mesi fa, quindi non si tratta di alcun blitz, e’ stato discusso e ha avuto l’ok della maggioranza. E, come gia’ detto ieri, personalmente sono pronto a miglioramenti condivisi del testo in Aula, ovviamente anche per la parte relativa alle sanzioni, per fugare qualsiasi dubbio sul fatto che non c’e’ alcun ‘bavaglio alla stampa’. A questo punto e’ importante che sia il ministro Orlando a chiarire meglio le sue perplessita'”. E’ quanto dichiara il deputato di Area popolare Alessandro Pagano, componente commissione Giustizia.
“Sui giornali oggi pero’, della mia personale disponibilita’ a migliorare alcune sfumature del testo non c’e’ traccia. Evidentemente – prosegue Pagano – faceva piu’ effetto il ‘titolone’. Rimandiamo inoltre al mittente chi parla di eventuali ‘retromarce’, un modo non corretto per giustificare una palese forzatura dell’interpretazione della norma. Per questo definire ‘salva-Iene’ l’emendamento che verra’ presentato in Aula e’ improprio, per il semplice fatto che appunto non c’e’ nessuno da salvare. Nessuno e’ ed era in pericolo. Non c’entra nulla il giornalismo di inchiesta. Ripeto quindi, che sono d’accordo su emendamenti in Aula che facciano emergere questa verita’, ovvero no al ‘bavaglio alla stampa’, ribadendo allo stesso tempo la ratio autentica della norma: evitare che conversazioni ‘rubate’ tra privati, senza alcuna rilevanza penale, vengano date in pasto all’opinione pubblica per puro gossip ledendo l’immagine delle persone coinvolte. Un principio di civilta’ giuridica e che si richiama a valori costituzionali. E’ un emendamento ‘tutela privacy’ – conclude Pagano -, ‘le Iene’ possono continuare a correre liberamente nella giungla del giornalismo”.