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Miccichè su La Sicilia: “L’uscita dall’aula è stata una ingenuità, una coglionata”

Redazione

Miccichè su La Sicilia: “L’uscita dall’aula è stata una ingenuità, una coglionata”

Dom, 06/07/2014 - 15:37

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Gianluca MiccichèCALTANISSETTA – «Uscire dalla maggioranza? E perchè mai? Non se ne parla nemmeno. Anzi si può proprio dire che l’intera maggioranza, Udc compresa, sostiene il sindaco Giovanni Ruvolo ancora e
più di prima»: è quanto ha dichiarato ieri “a freddo” il deputato regionale dei centristi nis-
seni Gianluca Miccichè, che l’altro ieri sera ha seguito, rimanendo seduto nella tribunetta, i
lavori consiliari che si sono conclusi con la elezione della democratica Leyla Montagnino, la
quale ha riportato 13 dei 19 voti dei consiglieri comunali rimasti in aula al momento della
votazione.
imageEd è proprio su Salvatore Calafato – il consigliere più votato dell’Udc e su cui i centristi avevano insistito nei confronti degli altri due “poli” della maggioranza consiliare (e cioè centrosinistra e polo civico) al fine di farlo votare come nuovo presidente del Consiglio che si è focalizzata l’attenzione del deputato regionale.
«C’era l’intenzione di allargare l’attuale maggioranza comprendendo anche qualche consigliere dell’opposizione sul voto da dare a Calafato – ha raccontato – ed è per questo che Adriana Ricotta aveva chiesto la sospensione della seduta. Quando si è sentito rispondere che non c’era la possibilità di fare la sospensione e quindi la verifica di chi avrebbe votato Calafato, la Ricotta ha suggerito agli altri di uscire e far mancare così il numero legale. Io ero in tribuna e quando li ho visti uscire dall’aula consiliare mi sono chiesto cosa stavano combinando. A quel punto mi sono recato nella Sala Gialla dove si erano radunati gli 11 consiglieri che non erano d’accordo nell’effettuare la seconda vo-
tazione (e cioè, lo stesso Calafato, Ricotta, Daniele, Delpopolo, Tumminelli, Tesauro, Favata, Bruzzaniti, Dorato, Aiello e Bellavia, ndr) dicendo loro che non potevano più rientrare per votare il nuovo presidente. A quel punto si sono resi conto della grande ingenuità che avevano commesso, una vera e propria “cogl… ta”, come l’hanno definita loro stessi. Ma ormai la frittata era stata fatta e non c’era possibilità di rimediare».
«Subito dopo – ha ammesso l’on. Miccichè – ci siamo ritrovati a cena, ed anche in quella oc-
casione mi sono ritrovato assieme a dei consiglieri che quasi recitavano il “mea culpa” per iL “momento di follia” che li aveva caratterizzati e che apparivano oggettivamente smarriti».
«Comunque si è trattato di un fatto istintivo e di un errore tattico – ha concluso ancora
Gianluca Miccichè – il nuovo presidente è Leyla Montagnino, e poiché è stata votata diventa il garante di tutti i componenti del Consiglio».

(Giuseppe Scibbetta, tratto da La Sicilia di sabato 5 luglio)

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