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Caltanissetta, Rocco Gumina incalza: “Uno strano messianismo politico”

Redazione

Caltanissetta, Rocco Gumina incalza: “Uno strano messianismo politico”

Ven, 16/05/2014 - 18:19

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CALTANISSETTA – La campagna elettorale per le comunali nissene volge al termine. Infatti, mancano pochi giorni al voto che sancirà comunque un mutamento nel governo dell’amministrazione per via della mancata candidatura del sindaco uscente Michele Campisi. I candidati per la sindacatura e ancor più le centinaia di aspiranti consiglieri comunali si danno da fare per farsi conoscere e stimare, per chiamare amici e parenti, per conquistare voti, per avanzare proposte. Potremmo registrare che l’attuale campagna elettorale non propone particolari novità rispetto alle scorse tornate elettorali, se non fosse per la forte e credibile candidatura di Giovanni Ruvolo sostenuto dalle liste del Polo Civico e da partiti di lungo corso nell’amministrazione, e talvolta mala gestione, del potere come il Partito Democratico e l’Unione di Centro. Ma in cosa consiste la novità? Per rispondere alla domanda dobbiamo realizzare un salto nel recente passato e ricordare la candidatura del medesimo Ruvolo per conto di Intesa Civica Solidale delle scorse amministrative.

In quel frangente, buona parte degli attuali protagonisti del Polo Civico cominciarono un percorso coraggioso di rinnovamento della politica con un impegno a base civica da non “condividere” con i partiti tradizionali. Tale impegno, pur con numerose sbavature e fraintendimenti, è continuato ininterrottamente per tutta la durata dell’amministrazione Campisi. Esso si è sempre contraddistinto per una critica, spesso sopra le righe e a tratti “feroce”, nei confronti della classe politica incluso gli stessi consiglieri comunali eletti con le proprie liste e poi transitati, come era evidente a tutti, in altri lidi politici più congeniali. Sin da subito, la proposta di Intesa Civica Solidale ha mostrato nel suo approcciarsi al politico, un deficit comune a tanti movimenti nati dal basso e spesso d’ispirazione cristiana. L’approccio si concretizza in una argomentazione e proposta volta al rinnovamento di stampo etico-educativo piuttosto che realmente politico-amministrativo. Ma il disegno “ruvoliano” trova nella seconda candidatura a primo cittadino di Caltanissetta l’apoteosi. Infatti, come mostra l’impostazione della campagna elettorale a sostegno del candidato sindaco del Polo Civico, quello che era l’impianto etico-educativo si è tradotto e ha trovato piena maturità in una strana forma di messianismo politico. Quest’ultimo è anzitutto caratterizzato dall’annuncio di verbose primavere politiche, sociali e culturali in grado di restituire la dignità ai cittadini nisseni. In secondo luogo è contraddistinto da un buonismo perbenista e di maniera espresso nell’avanzare proposte tanto generiche quanto inconcludenti, si veda su tutti come cifra espressiva l’affaire AvernaCampari. Credo sia inutile descrivere il fatto che le primavere, le rinascite siano esse sociali, politiche e culturali non derivino da processi dall’alto verso il basso che tra l’altro coinvolgono in infinitesimale parte la popolazione nissena troppo stanca, afflitta e povera per aspettare messia politici annunciatori di immediati miglioramenti radicali. Come è altrettanto inutile soffermarsi sull’ingenuità del buonismo accludente tutto e tutti che conduce ad ipotizzare una possibile contrattazione con una grande multinazionale.

Ma le stranezze del messianismo politico “ruvoliano” sono ben altre e classificabili su due versanti: ad intra e ad extra. 1) Ad intra: in primis occorre comprendere lo statuto comune degli appartenenti al Polo Civico. Poiché i membri di tale movimento provengono da percorsi culturali, politici, professionali assai diversi fra loro ma sono accomunati dall’idea di rinnovare la politica. Ora, qui non si tratta semplicemente di prassi, ma di teoria politica. È chiaro, tutti siamo d’accordo sul rinnovamento, ma a partire da quale angolatura antropologica, culturale e politica lo realizziamo? Siamo sicuri che tramite una melassa politico-culturale basata sul rinnovamento, uomini assai diversi fra loro per formazione possano governare saldamente la nostra città? 2) Ad extra: bisogna chiedersi quale credibilità possa avere un percorso nato per rinnovare la politica e per anni contro i partiti al governo e all’opposizione della città, e adesso alleato di soggetti partitici che pur opposti a Campisi lo hanno protetto nel non realizzare almeno un tentativo per una possibile, sulla carta vincente, mozione di sfiducia. Emerge, inoltre, dalla conformazione delle liste che sostengono il candidato Ruvolo, la questione che qualora eletto quest’ultimo sarebbe il sindaco di consiglieri in maggioranza dell’UDC e del PD. La domanda che ne deriverebbe allora sarebbe: in queste modalità si vogliono realizzare le primavere e le rinascite, oppure si utilizzano verbosamente tali temi per andare comunque a governare la città? Altresì è necessario domandarsi cosa il Polo Civico pensi dell’attuale governo regionale che in maniera altalenante e difficoltosa vede il Partito Democratico e l’Unione di Centro come forze di governo a sostegno del presidente Crocetta. Per tutti questi motivi e quesiti, credo che nell’attuale campagna elettorale per le comunali nissene si possa parlare di una sola novità rappresentata da uno strano messianismo politico pieno zeppo di aporie che, a mio parere, difficilmente gli permetteranno di offrire proposte chiare e governi duraturi. Ma in campagna elettorale i candidati si confrontano con le domande e gli spunti critici dei cittadini ai quali urgono risposte argomentate e plausibili. La speranza è quella che dinanzi ad una riflessione critica come quella esposta precedentemente, il candidato Ruvolo possa rispondere fondatamente per schiarire dubbi e diradare ombre sul progetto che lo vede capolista. La democrazia e i percorsi partecipativi si costruiscono anche, talvolta soprattutto, con queste dinamiche che vanno alimentate dai cittadini elettori e da quelli candidati.

 Rocco Gumina

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