CALTANISSETTA – Cari colleghi, fra pochi giorni saremo chiamati a esprimerci per il rinnovo del parlamento europeo. Avrei voluto votare alle europee. ma non voglio farlo. o meglio non voglio farlo in maniera convenzionale. votare – si dice – è un diritto-dovere. non si può, per legge, propagandare l’astensione. e del resto, se non votiamo, quei pochi che lo fanno votano anche per noi. questo lo so. so bene che votando si può anche dare un segnale a chi ci governa, anche senza cambiare nulla. questo lo so. Ma esiste anche un limite oltre il quale il “voto” si riduce ad una pagliacciata, finalizzata solo a consolidare un regime. Ora mi sto chiedendo che fare, da siciliano, a queste elezioni europee? votare? per chi? e per quale ragione?
1° la legge elettorale toglie il diritto di voto a tutti quei cittadini che non si riconoscono in un partito nazionale e che vorrebbero essere rappresentanti da una lista regionale, o autonomista, o indipendentista. già basterebbe questa assurdità incostituzionale per non andare a votare. si è messo uno “sbarramento” nazionale al 4 %, inutile per garantire la “governabilità” (quando mai il governo europeo, cioè la commissione, ha avuto bisogno della maggioranza in parlamento? e in ogni caso, essendo eletto “per stato”, uno sbarramento avrebbe semmai senso a livello continentale), in realtà finalizzato a scoraggiare il diritto di tribuna dei partiti minori.
ma se io non dovessi credere in quei pochissimi (secondo me non più di 3) partiti italiani, e volessi votare per un partito o lista “delle isole”, o “siciliano” o “meridionale”? non sto dicendo che voglio farlo, ma se volessi farlo? allora il mio voto non vale più come quello degli altri cittadini. in tal caso vale 0, zero tagliato. in tal caso non sono più cittadino italiano, né europeo. non ho diritto di rappresentanza al parlamento europeo. perché? perché no! un partito siciliano che rappresentasse il 40 % dei voti (non c’è, lo so, ma mettiamo…) resterebbe clamorosamente escluso! e quindi già per questo mi piacerebbe se i siciliani dessero un segnale, non votando per il 90 %, in modo da poter dire che i mantenuti di strasburgo non rappresentano poi nessuno.
2° la legge elettorale attribuisce i seggi tra le circoscrizioni non in base alla popolazione ma in base al numero dei votanti e da questa “cosuccia” la sicilia esce ancora una volta penalizzata e la sardegna addirittura resta quasi sempre senza alcun rappresentante. essendo la circoscrizione delle isole la più piccola ed essendo quindi altissimo il quorum per essere eletti, aumenta la sfiducia dell’elettorato sull’utilità del voto. risultato: vanno meno persone a votare rispetto alla media italiana. ma mentre a livello nazionale chi non va a votare è rappresentato da chi va a votare, nelle isole questo significa che il non voto è rappresentato da seggi di “altre” circoscrizioni. e’ proprio così. In via preliminare si assegnano, poniamo, 8 seggi alle isole, poi, siccome ci vanno pochi a votare, gli 8 diventano 6, quanto quelli di malta che ha 300.000 abitanti. siccome non c’è niente da fare per invertire questa tendenza, dobbiamo rassegnarci a quorum altissimi in cui soltanto tre partiti hanno speranza di essere eletti, anche se non ci fosse lo sbarramento nazionale. Insomma la sicilia è assolutamente sottorappresentata a strasburgo, e solo da burocrati di partito. Altra ragione per voltare le spalle.
3° il parlamento europeo è un parlamento finto. Anche se sono aumentate le leggi europee votate in “codecisione” tra consiglio e parlamento, la vera realtà è un’altra. le politiche europee, quelle che contano, sono tutte decise da “lobby”, che infestano ufficialmente commissione e parlamento e che dettano l’agenda (si tratta in genere delle imprese globali, o delle lobby culturali finanziate da ong alla soros, pagate per fare cambiare costumi alla gente), oppure dai tecnocrati della commissione che “qualcuno” propone agli stati che a loro volta “non possono rifiutare”, e soprattutto dalla bce figlia diretta degli incontri di basilea e subalterna alla finanza americana ed israeliana. Questa è l’europa che conta: una masso-mafia in cui il volere dei popoli non conta proprio nulla. il parlamento ha un ruolo essenzialmente decorativo e consultivo. quando si sforza, ed è chiamato a prendere una decisione politica, allora, messo alle strette, sceglie di fare gli interessi dell’europa del nord. poi – si vocifera – in europa pare non facciano un c…. dalla mattina alla sera…. e io vado a votare per questo parlamento di regime??
4° io non ho mai deciso di diventare cittadino europeo
5° e infine, anche volendo, non ho proprio per chi votare. Se proprio dovessi turarmi il naso, e andare a votare per dare un segnale di dissenso da questa europa, per chi dovrei farlo? per i due partiti nazionali che sono d’accordo su tutto, europa compresa, e che governano di fatto insieme da 20 anni? per i loro fiancheggiatori, tipo ncd, che peraltro hanno fatto un’ammucchiata con l’udc per arrivare al 4 %? per il movimento 5 stelle, che non ha mai detto chiaramente cosa pensa dell’europa (che m’importa del referendum, voglio sapere che ne pensate voi) e che espelle il primo che dissente dal “leader màximo”, anche solo per “peccato di pensiero”? per le liste “scognite” che mai, mai, e poi mai, hanno la benché minima chance di superare il 4 % nel silenzio assoluto dei media?
Se inoltre consideriamo che la maggior parte dei candidati nella circoscrizione isole sono tutti deputati regionali, sindaci o ex sindaci, assessori regionali che da troppi anni ormai continuano a prenderci in giro per riformare un sistema che ha portato le nostre imprese al collasso vanificando i sacrifici di una vita nonostante abbiamo portato le nostre istanze in quasi tutti i tavoli regionali e nazionali. Da qui la mia decisione, l’unica possibile: facciamo rumore col voto di protesta!
Delegittimiamo l’unione europea scrivendo per protesta il mio cognome nella scheda rosa delle elezioni europee!
Scrivi: “bonifacio antonio”
Immaginatevi cosa succederebbe appena la stampa verra’ informata che in tutta la sicilia sono stati annullati 1000 o piu’ voti con la preferenza espressa a favore di un “non candidato”. farebbe piu’ rumore, cari amici, di altre mille forme di protesta e sarebbero costretti ad ascoltarci.
Riflettete e ditemi cosa ne pensate, anche alla luce delle ragioni che vi ho sopra esposto, in quanto votare alle europee e’ completamente inutile. gli unici che ci guadagnano sono i mangiafranchi che facciamo eleggere. Nella mia citta’ e’ gia’ partita l’operazione che sta trovando tantissime adesioni da parte di parenti amici, di gente che non voleva andare a votare e di tante piccole e medie imprese di categoria. “Se vuoi qualcosa che non hai mai avuto, devi essere pronto a fare qualcosa che non hai mai fatto”
Scrivi per protesta: “Bonifacio Antonio”
il non candidato


