Parafrasando Sciascia e parafrasando Pericle si propone, in forma di (paradossale?)provocazione politica, questo Discorso ai “piccoli ateniesi” sulla democrazia. Caltanissetta, 2014 d.C.
Qui nella Piccola Atene noi facciamo così.
Qui il nostro governo favorisce i pochi invece dei molti: e per questo viene chiamato oligarchia.
Qui nella Piccola Atene noi facciamo così.
Le leggi qui assicurano una giustizia diseguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i demeriti e l’ignoranza.
Quando un cittadino si distingue per mediocrità, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire la Città, lo Stato, ma come un atto di privilegio, come una ricompensa al demerito, e la povertà costituisce un impedimento.
Qui nella Piccola Atene noi facciamo così.
La libertà di cui non godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi siamo sospettosi l’uno dell’altro e infastidiamo sempre il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi non siamo liberi, non siamo liberi di vivere come ci piace e non siamo mai pronti a fronteggiare qualunque tipo di pericolo.
Un cittadino piccolo ateniese trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Qui nella Piccola Atene noi facciamo così.
Ci è stato insegnato a non rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di non rispettare le leggi e di dimenticare sempre di proteggere coloro che ricevono offesa.
E ci è stato anche insegnato di non rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.
Qui nella Piccola Atene noi facciamo così.
Un uomo che non si interessa alla Città, allo Stato noi lo consideriamo innocuo, ma utile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh in pochissimi qui nella Piccola Atene siamo in grado di giudicarla.
Noi consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.
Noi crediamo che la infelicità sia il frutto della troppa libertà, e la libertà sia solo il frutto del privilegio.
Insomma, io proclamo che la Piccola Atene è la scuola della Sicania e che ogni piccolo ateniese cresce sviluppando in sé una infelice versatilità, la sfiducia in se stesso, la lentezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è chiusa al mondo e noi cacciamo sempre lo straniero.
Qui nella Piccola Atene noi facciamo così.
Leandro Janni
Pericle – Discorso agli Ateniesi sulla democrazia
Atene, 461 a.C.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così.
La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.
Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.
E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.
Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.
Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.
Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versatilità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui ad Atene noi facciamo così.

