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Palazzo del Carmine. Tra buoni e cattivi, i costi della politica sempre gli stessi

Redazione

Palazzo del Carmine. Tra buoni e cattivi, i costi della politica sempre gli stessi

Ven, 12/04/2013 - 13:37

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CALTANISSETTA – Una donna in aereo legge il quotidiano. C’è scritto che ci sono dei consiglieri comunali che a Caltanissetta non si vogliono ridurre lo stipendio. Esprime giudizi contro quelli che sono colpevoli, perché hanno detto no al taglio dei soldi pubblici che finiscono nelle loro tasche. Non sa chi siano, né che faccia abbiano, ma il giudizio è negativo. E basta. Accanto c’è seduto un consigliere “imputato”, anzi, già condannato dalla morale comune, che è quella dell’ondata, pericolosissima, all’odio per la politica. Lorenzo Tricoli, racconta l’episodio che gli è capitato, proprio ieri. “Signora, sono io quello, ma si figuri”. La donna sproloquia scuse. Troppo tardi per rimediare.

Con questo stato d’animo, si sono presentati i consiglieri, che hanno partecipato, questa mattina, a una convulsa, nervosa, conferenza stampa, organizzata in Comune. In tredici, sono stati, tutti, messi all’indice, dalla città, dalla regione, da un paese che vuole fare ricadere l’abisso nel quale è caduto, interamente sui costi della politica; se per costi s’intendono, esclusivamente, quei soldi che tra gettoni, rimborsi e missioni, s’intascano. Nella sala della presidenza, parlano a turno, ognuno a modo proprio, fioccano parole, ragionamenti, che svelano, grande amarezza, quasi vicina alla costernazione. Sono consiglieri, politici locali, ma innanzitutto uomini e persone che meritano pieno rispetto.

Hanno incassato il colpo e molti di loro l’hanno presa male. Cadendo, nella trappola tesa dal Pd, trasversalmente allineato con la Pdl.

Il quadro è ancora più desolante, se si guarda al risultato e non alla notizia, in sé, diventa facile capire che questa messa in scena non è servita a nulla, a nessuno. Non c’è stata la riduzione dei costi promessa. La città da oggi, anzi da ieri, affronta e continuerà a affrontare le medesime spese.

Una sola la differenza: da una parte ci sono i sei che hanno promosso i tagli e che per l’opinione pubblica, sono quelli virtuosi, quelli bravi; poi, ci sono quelli che l’hanno votata e, infine i cattivi, che sono da mettere all’angolo, anzi meglio dietro la lavagna. Di fatto, bella, direi geniale, la mossa politica, che in concreto non è servita a nessuno e tanto meno alla città.

Tutto rimane come prima tra belli e brutti, buoni e cattivi. La soluzione? Passata la tempesta mediatica, trascorsi i giorni utili per trasformare i giornali in fogli utili per incartare il pesce, potrebbero in tredici iniziare a fare sul serio!